L’antisemitismo è sfociato nella desensibilizzazione al terrore e alla brutalità. Non sono bastati i video delle barbare uccisioni di bambini e civili israeliani, nonché cani, da parte di Hamas per essere, almeno, equidistanti sulla questione israelopalestinese.
A questa sproporzione ha partecipato anche l’attivista egiziano nato da genitori di religione cristiana ortodossa copta, Patrick Zaki, che ha incolpato Benjamin Netanyahu di quanto avvenuto nella parte meridionale di Israele sabato 7 ottobre:
“Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili…”.
Zaki, non contento, ha continuato:
“Non sono con Hamas ma sembrerebbe che assumere la posizione di difendere i civili palestinesi vi mette in una situazione problematica, soprattutto perché tutti i media internazionali sono pro-Israele e non parlano della grave crisi umana che c’è dall’altra parte. La mia priorità sarà sempre la vita dei civili, condannerò sempre qualsiasi violenza contro i civili in tutto il mondo, ma così facendo sarò sempre dalla parte dei deboli e contro il fascismo e l’occupazione”.
Peccato che l’ex detenuto nelle prigioni egiziane, non abbiamo condannato l’attacco di Hamas e l’uccisione di civili israeliani.
Zaki ha tenuto a spiegare al mondo:
“Non posso essere a favore di nessuna uccisione di civili. Per altro verso sento che non stiamo puntando l’attenzione sull’alto numero di palestinesi uccisi per anni e bombardati negli ultimi giorni a ogni ora. Nessuno vi sta prestando attenzione. Dovremmo essere concentrati sui civili di entrambe le parti. Un mio caro amico è un docente di un’università palestinese e ha perso dieci familiari”.
Zaki ha tenuto a spiegare al mondo anche questo:
“Quando guardiamo cosa sta accadendo non dobbiamo dimenticare il contesto, cosa è accaduto negli ultimi anni e come si è arrivati a questo punto”.
Letta così, sembrerebbe che quanto avvenuto a Gaza negli ultimi anni sia la giustificazione per l’assalto del gruppo terroristico a kibbutz, all’uccisione di civili, all’uccisione di bambini, alcuni di loro decapitati.
La lezione di storia di Zaki non menziona i finanziamenti europei e non solo, che invece di essere utilizzati per migliorare le condizioni di vita dei civili palestinesi nella Striscia di Gaza, finiscono nelle mani di Hamas per compiere attentati e pagare lo stipendio agli attentatori e alle loro famiglie.
La lezione di storia di Zaki non menziona che gli ebrei acquistarono dagli arabi quelle terre, che da aride fecero diventare fiorenti.
La lezione di storia di Zaki non menziona tutti gli attentati palestinesi commessi anche in Europa contro i civili ebrei.
Perché purtroppo per alcune persone la difesa dei diritti civili finisce quando questi civili sono israeliani o ebrei.