Vox Osservatorio ha stilato la mappa dell’odio in Italia, che ha evidenziato come le donne sia ancora le più odiate del paese e come Twitter siano il “luogo” dove si riversa questa avversione.
Un risultato che imbarazza una nazione intera, che non ne esce bene neanche riguardo l’odio antisemita.
Il secondo posto, infatti, è occupato proprio dagli ebrei che, a decenni dalle leggi razziali, anche sono oggetto di discriminazioni.
Vox Osservatorio ha esaminato sei categorie (omofobia, antisemitismo, xenofobia, disabilità, misoginia, islamofobia), mettendo in risalto una geografia dell’odio che in merito all’antisemitismo ha evidenziato (a grandi linee) quanto segue:
• Reggio Emilia è la città dove si concentrano le persone antisemite;
• Roma e Napoli sono le città dove ci sono più messaggi contro gli ebrei;
• Lombardia e Piemonte sono le regioni dove compaiono più messaggi contro gli ebrei.
È da notare come i messaggi di odio antisemita e la misoginia combacino nella figura di Liliana Segre, la senatrice a vita che ha conosciuto sulla sua pelle l’orrore dei campi di sterminio.
La mappa stilata da Vox Osservatorio sui diritti con la collaborazione delle università Statale e Cattolica di Milano, la Sapienza di Roma e l’università di Bari, inoltre, ha messo in risalto che nessuno si salva dall’odio.
La mappa 2020, infatti, ha evidenziato come le città abbiano perso il loro primato d’odio, che adesso coinvolge anche campagne, luoghi di mare e di montagna.
Nessuno si salva dall’odio. Un odio che quest’anno viaggia su un doppio binario: in percentuale è diminuito, ma nel contempo si è radicalizzato.
A illustrare questa tendenza è stata Silvia Brena, co-fondatrice di Vox Diritti assieme a Marilisa D’Amico, costituzionalista e prorettrice della Statale di Milano.
Siamo nel 2020 e ancora siamo costretti a parlare di odio nei confronti delle donne e nei confronti degli ebrei. Può un paese andare avanti con questi presupposti? Può un paese come il nostro, che avrebbe molto bisogno di unità, essere così diviso?