In concomitanza con i festeggiamenti per il 119esimo compleanno della S.S. Lazio, a Roma sono comparsi volantini contro la stessa società biancoceleste, il Napoli e Israele, insultate e accomunate sotto il punto di vista cromatico: “Lazio, Napoli, Israele – stessi colori – stesse bandiere. Merde”.
Volantini su cui c’è anche la firma di un gruppo di ultrà romanista della Balduina, zona della città dove – assieme a Prati – è comparsa la vergognosa scritta.
La polizia e i carabinieri stanno indagando sulla matrice del gesto. Le attenzioni delle forze dell’ordine si stanno concentrando anche sul web, che non è stato risparmiato dal tam tam mediatico e potrebbe esser decisivo per individuare i canali di pubblicazione del messaggio.
I volantini in questione hanno rimandato la mente indietro di un anno, quando alcuni tifosi della Lazio attaccarono sugli spalti dello stadio Olimpico un adesivo che ritraeva Anna Frank con la maglia della Roma.
Un conto è, però, insultare la Shoah e una delle sue vittime più note, un altro è attaccare Israele e due squadre di calcio.
Mettere tutto nello stesso calderone non fa bene a nessuno, soprattutto alla società Lazio che tenta di scollarsi di dosso l’immagine di squadra legata all’antisemitismo. È innegabile che quando gli episodi legati all’odio per gli ebrei riguardano il club biancoceleste la notizia ha una maggiore eco, ma creare un collegamento tra la vicenda delle figurine di Anna Frank e quella dei volantini rischia di diventare un boomerang.