È polemica sul The Guardian dopo la pubblicazione di una vignetta antisemita. Il quotidiano britannico ha provato a porre rimedio:
“L’immagine non rispetta i nostri standard e abbiamo deciderla di rimuoverla dal nostro sito”.
Rimedio che non ha placato le critiche, arrivate da più parti.
La vignetta incriminata mostra l’ex primo ministro Boris Johnson in cima a una pila di escrementi che si rivolge a Richard Sharp, già presidente della Bbc, con lo scatolone dei licenziati:
“Non ti preoccupare amico, ti nominerò Lord come consolazione”.
A far nascere le accuse di antisemitismo sono stati alcuni dettagli significativi.
Sharp, che è di religione ebraica, disegnato con lo scatolone di Goldman Sachs, pieno di monete d’oro, con tentacoli e calamari, che rimandano allo stereotipo antisemita degli “ebrei burattinai”, nonché testa che ritrae l’attuale primo ministro Sunak con il naso adunco, altro tratto tipico della narrativa antiebraica.
È bene ricordare che questi elementi furono utilizzati dalla Russia e dalla Germania nazista nelle campagne per dipingere gli ebrei, quali padroni del mondo e decisori del destino di milioni di persone.
La vignetta è stata definita “inquietante” anche da parlamentari musulmani come il conservatore Saijd Javid.
Vignetta commentata così dal suo autore Martin Rowson:
“Non era assolutamente mia intenzione di offendere la comunità ebraica. Me ne scuso. La caricatura di Sharp occupa solo il 3% dell’intera vignetta. Sono andato a scuola insieme con Richard, so bene che è ebreo ma non ci ho pensato minimamente quando ho disegnato la vignetta”.
Solo pochi giorni fa il Guardian era stato travolto da un’altra polemica antisemita, dopo la pubblicazione di una lettera della deputata laburista Diane Abbott, in cui si minimizzava il razzismo contro gli ebrei.
Leggerezza? Atti volontari? Difficile affermarlo con certezza, noi intanto registriamo…