Al Jazeera è il canale televisivo in lingua araba più diffuso al mondo. Va di conseguenza che i suoi servizi vengano visti da milioni di persone e contribuiscano a “formare” l’opinione che queste hanno su un determinato accadimento.
Per questo è di estrema gravità la diffusione di un video negazionista della Shoah andato in onda proprio sull’emittente satellitare con sede in Qatar. Video che per dovere di cronaca è stato rimosso, ma ormai almeno era già stato visto da un milione di persone.
Al Jazeera ha sospeso i due giornalisti responsabili del servizio e ha annunciato controlli più serrati prima della messa in onda dei servizi che dovranno rispettare gli standard editoriali.
Finora quali controlli sono stati fatti? Esattamente cosa è sfuggito ai controllori?
Un piccolo particolare? No, perché il servizio non lasciava spazio a dubbi o fraintendimenti. Di seguito il testo integrale (il servizio è consultabile sulla nostra pagina Facebook):
“Vogliamo raccontarvi la storia della Shoah, i sei milioni di ebrei uccisi dai nazisti, raccontata ogni anno dai sionisti nel Giorno della Memoria. Più di nove milioni di ebrei vivevano in Europa prima della seconda guerra mondiale, gran parte dei quali nei paesi che furono occupati dai nazisti. I sionisti affermarono che due ebrei su tre furono uccisi. I nazisti colpirono chiunque considerassero “un esubero umano” o perché erano “di una razza inferiore” o perché non erano politicamente accettabili. Quindi gli ebrei non furono le uniche vittime dei nazisti, vanno aggiunti i rom, i paesi slavi e qualcheduno arabo come pure i comunisti, i socialisti, membri dei sindacati, gli omosessuali e i portatori di handicap. Rispetto agli altri, agli ebrei fu riservato un trattamento di persecuzione sistematica, che culminò nella “soluzione finale” o annientamento. Bruciarono i libri, furono licenziati dalle loro occupazioni, le loro proprietà confiscate e mandati via dalle loro case per finire in ghetti isolati. Indossarono dei segni di riconoscimento, inviati in centri di detenzione e poi a morire nei campi di lavoro. Le vittime dei nazisti furono venti milioni, tra i quali gli ebrei. Perché si accanirono contro di loro? I gruppi ebraici avevano risorse finanziarie, enti, centri di ricerca e portavoce accademici beneficiando di uno speciale risalto sulle vittime ebree dei nazisti. Tuttavia il numero delle vittime della Shoah rimane uno dei più aperti dibattiti storici di oggi, la gente è divisa tra quelli che negano l’annientamento degli ebrei e altri che credono che il numero sia esagerato, altri ancora che accusano il movimento sionista di aver gonfiato il numero delle vittime per realizzare il loro progetto finalizzato nello stato di Israele”.
Come ha scritto, rivolgendosi ad Al Jazeera, il portavoce del ministero degli esteri israeliano, Emmanuel Nachshon, su Twitter:
“Avete fatto bene ad eliminarlo. Non avreste mai dovuto produrre un video che nega l’Olocausto”.
Giusto, il video di Al Jazeera sulla Shoah non andava prodotto.