Ron Prosor, ex ambasciatore d’Israele all’ONU, intende citare a giudizio internazionale l’agenzia UNRWA per frode. Prosor, è oggi a capo del Dipartimento di Scienze Politiche e Rapporti Internazionali “Aba Eban” al Interdiciplinary Center di Hertzelya, un nuovo ruolo che gli consente di fare ricerche approfondite anche in ambito diplomatico, ha scoperto che l’Istituto Centrale di Statistica del Libano ha pubblicato dei dati decisamente interessanti che riguardano la UNRWA (Agenzia per i rifugiati palestinesi) e i numeri riguardanti i propri assistiti che vengono forniti (ricordiamo che nel 1950 si contavano 750,000 rifugiati palestinesi, che oggi sarebbero diventati 5,200,000!!!).
Solo nel Libano, la UNRWA dichiara la presenza di 465,000 rifugiati, ma l’istituto centrale di statistica del paese dei cedri dopo aver effettuato un appforondito censimento, ne ha contati 175,000 presenti in Libano. Oltre 280,000 si sono volatilizzati. Eppure, i sussidi per loro, continuano ad entrare nelle tasche dell’organizzazione. Stessi numeri gonfiati anche in Giordania, nella cosiddetta Cisgiordania e negli altri paesi arabi con presenza di “profughi” palestinesi.
La UNRWA, praticamente rende eterno lo status di rifugiato. Così, ai 750,000 iniziali, si sono aggiunti i figli, i nipoti, i bisnipoti e così via fino ad arrivare al numero improbabile di oltre 5 milioni. Cosa si cela dietro questa assurdità? La politica dei soldi. La UNRWA assume 30,000 persone a suo servizio, mentre l’Alto Commissariato ONU, l’UNHCR che si occupa di circa 68 milioni di rifugiati di tutto il mondo, ha come dipendenti solamente 10,000 persone.
Inoltre, la UNRWA riceve 246$ per ogni profugo, a differenza del UNHRC che ne riceve solo 58$.
In sostanza, l’organizzazione per i rifugiati palestinesi, ha tutto l’interesse non solo a falsare i numeri, ma anche a far vivere i propri “assistiti” in condizioni precarie nei campi profughi. Quindi, oltre a speculare sui numeri, l’agenzia non adempie al suo compito di aiutarli a lasciare i campi e rifarsi una vita da cittadini autonomi con un lavoro e una casa.
L’ex rappresentante israeliano in sede ONU ha poi rivelato di aver intenzione di coinvolgere anche l’attuale ambasciatrice USA presso l’ONU Nikky Haley nel suo progetto di citare a giudizio la UNRWA, e di chiedere di unire i rifugiati palestinesi a quelli di tutto il mondo, sotto la tutela di in unica agenzia, la UNHCR.