Progetto Palestina, l’ormai famigerato collettivo studentesco di estrema sinistra dell’ateneo del capoluogo piemontese, continua ad organizzare convegni internazionali nell’Università di Torino e gli studenti che si iscrivono continuano a ricevere crediti formativi utili al superamento degli esami (se poi si presentano all’inizio dei convegni, ma escono durante lo svolgimento, non essendoci nessun controllo avranno lo stesso i loro beneamati crediti).
E così il prossimo 5 aprile gli studenti dell’Università di Torino potranno ascoltare, all’interno di un convegno incentrato su “…gli aspetti più peculiari e più critici del sistema penitenziario come sistema sanzionatorio d’eccellenza per gli ordinamenti penali…“, una serie di interventi su un argomento centrale per le sorti : Detenzione amministrativa in Israele e condizione dei prigionieri palestinesi (sic!).
Parleranno:
1) il Dott. Triestino Mariniello (Edge Hill University, Liverpool)
2) il Prof. Paolo Lobba (Università di Bologna)
3) L’Avv. Lana Ramadan (Addameer, Ramallah)
Da ricerche effettuate, ma che evidentemente non saranno state effettuate né dal Magnifico Rettore, né dal suo vice, responsabile di queste organizzazioni, né dal professore di diritto che al tempo stesso ricopre incarichi di responsabilità presso la Comunità Ebraica di Torino, che al momento ha preferito non prendere posizione alcuna su quanto succede nella sua università nonostante le assicurazioni a me date in senso diametralmente opposto, risulta che:
– Il dott. Mariniello non risulta che abbia mai ricoperto incarichi ufficiali su problemi relativi ad Israele, ma piuttosto ha lavorato su questioni relative a Finlandia ed ex Yugoslavia; risulta tuttavia che abbia firmato numerosi appelli del BDS ed abbia concesso un pubblico sostegno al sindaco De Magistris “per le sue iniziative di solidarietà al popolo palestinese”.
– Il prof. Lobba non risulta essere un professore dell’Università di Bologna, ed è stato dal 2014 al 2017 incaricato come ufficiale giuridico dell’ONU di seguire il processo contro i Khmer Rossi in Cambogia. Apparentemente non è mai stato in Israele con incarichi ufficiali.
– L’avv. Ramadan non risulta essere avvocato ma semplice laureata, fa parte dello staff di Addameer (associazione di supporto ai prigionieri palestinesi) e si occupa di propaganda (sarà qui per questo scopo?).
Non ho parole, e mi limito ad assicurare ai nostri lettori e al rettorato che continuerò a vegliare attentamente (ho scelto appositamente questo termine, vegliare, utilizzato prima di me dal Magnifico Rettore, ma, a differenza sua, io VEGLIERÒ).
Ad ogni buon conto assicuro le autorità summenzionate che le carceri israeliane sono costantemente controllate dagli enti internazionali appositi che nulla hanno riscontrato che sia contrario alle normative internazionali; diversa è invece la situazione delle carceri gestite da Fatah e da Hamas che però non interessano a Progetto Palestina.
Emanuel Segre Amar, Presidente del Gruppo Sionistico Piemontese