Inchiesta sulla tv libanese pro Hamas e negazionista che opera in Italia

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Inchiesta sulla tv libanese pro Hamas e negazionista che opera in Italia

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La tv libanese pro Hamas che trasmette dall’Italia. È l’assurdo caso che sta tenendo banco in questi giorni che vede protagonista Al Mayadeen TV, le cui “notizie” arrivano in Medio Oriente, Nord Africa ed Europa.

Al Mayadeen TV secondo cui il massacro contro Israele del gruppo arabo-palestinese che gestisce Gaza è “atto di resistenza civile” che va esaltato, la Shoah è “un’immaginazione nata dalla fantasia di bande sioniste” e Putin un eroe da elogiare.

Un assurdo caso, come detto, visto che la propaganda terroristica avviene grazie a due satelliti francesi e tramite il nostro territorio e probabilmente, dunque, sotto la giurisdizione italiana. Di autorizzazioni da parte delle autorità neanche a parlarne.

Un assurdo caso portato alla ribalta da un rapporto appena pubblicato dall’istituto di ricerca francese Comité Denis Diderot, confermato dall’autorità di regolamentazione francese Arcom e italiana Agcom (Autorità garante delle comunicazioni).

Così scrive La Repubblica:

“La questione è che un pezzo di Al Mayadeen Tv si trova in Italia. Un pezzo cruciale, perché è quello che le consente di rimbalzare in tutto il Medioriente e nella maggior parte dei Paesi europei. Il canale trasmette infatti grazie a due satelliti della Eutelsat, multinazionale francese. Che vengono controllati da due teleporti (i sistemi, per intenderci, che comunicano dal suolo con il satellite) che si trovano in Italia”.

In data 7 dicembre 2023 l’Agcom ha risposto formalmente al Comitato, con una lettera firmata dal suo presidente Giacomo Lasorella, potuta leggere dall’Espresso, che nella sua edizione online scrive:

“Le informazioni a noi comunicate da Arcom dal segretario generale del Gruppo Eutelsat hanno rivelato che il canale veniva trasmesso da due teleporti italiani – uno dei quali apparteneva a Eutelsat – a due satelliti Eutelsat (Hotbird 13G e Eutelsat 7 West A). L’Arcom ha segnalato la questione alla sua controparte italiana», Agcom. Il presidente dell’Agcom Lasorella ha confermato al Comitato che il canale non aveva presentato domanda di autorizzazione. Nella lettera annuncia anche un procedimento istruttorio. E di avere informato gli organi di polizia per verificare l’esatta ubicazione degli uplink (i teleporti che comunicano dal suolo col satellite), al fine di stabilire l’eventuale giurisdizione italiana e procedere con le misure previste dal decreto Legislativo n. 208/2021, la normativa nazionale di recepimento della direttiva 2018/1808/UE sui servizi di media audiovisivi”.

Se tutto venisse confermato la tv libanese negazionista e antisemita avrebbe aggirato le norme europee nel settore, con la “sponda” di Italia e Francia.

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