Non si placano le polemiche per cartelloni pubblicitari contenenti messaggi di odio contro ebrei e cristiani apparsi a Konya, in Turchia.
L’affissione è avvenuta il 21 ottobre scorso presso le stazioni degli autobus e contiene un versetto del Corano che non contribuisce a smorzare le tensioni che ci sono attualmente nel mese.
Il versetto in questione è il numero 51 della quinta sura del Corano, quella che recita:
“O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i cristiani, sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti”.
A dare vita al tam tam mediatico che ha portato al ritiro dei messaggi è stata la pubblicazione su Facebook delle foto del deputato cristiano armeno del partito Hdp Garo Paylan.
Il post è stato commentato molto duramente dagli internauti, che hanno scritto commenti sdegnati sull’andamento generale e dell’aria di intolleranza che si respira nel paese.
Paylan non ha mancato di protestare con il Comune di Konya, la cui dissociazione dall’iniziativa è apparsa tutt’altro che tempestiva. Secondo le autorità locali, infatti, lo spazio è stato venduto in modo autonomo dall’agenzia pubblicitaria Anadolu Açık Hava Reklamcılık, senza che il Comune ne fosse al corrente.
A commissionare i cartelloni pubblicitari contro ebrei e cristiani sono state due associazioni giovanili legate al Partito della felicità, formazione conservatrice islamica: Agd e Mgv, che si sono giustificate sostenendo che la sura pubblicizzata fosse “sbagliata”.
Ricapitoliamo.
In una città turca sono apparsi cartellini pubblicitari contro ebrei e cristiani. Il Comune ha affermato di non esserne al corrente e chi l’ha commissionati ha fatto sapere a un errore di pubblicazione.
Peccato che tutto sia avvenuto a Konya, una delle più conservatrici della Turchia, in cui alle elezioni di marzo il partito Akp di Recep Tayyip Erdogan ha trionfato con oltre il 70 per cento dei voti.