Naso adunco, kippà (copricapo) e maghen (stella) David fanno parte di uno degli stereotipi antisemiti per eccellenza. Tra ‘800 e ‘900 sono state le figure che hanno contribuito a formare la narrativa antiebraica.
Una narrativa assai lontana dall’essere archiviata. Molto spesso, infatti, c’è chi la rispolvera. Come la consigliera del Movimento 5 Stelle di Torino, Monica Amore, che sul proprio profilo Facebook ha postato e definito “interessante” un’immagine che rappresentava le figure di cui sopra e i brand di tutte le testate appartenenti al Gruppo editoriale Gedi.
Monica Amore si è affrettata a cancellare il post dopo le numerose polemiche. Dopo ha provato a mettere una pezza, forse peggiore del buco causato:
“Non avevo assolutamente intenzione di pubblicare contenuti di quel genere, non mi sono accorta della vignetta mi scuso, perché quando l’ho ricevuta ho solo pensato che ci fossero molto sponsor del Gruppo Gedi e mi sembrava interessante”.
Un errore (?) grossolano, perché come è facile notare i brand in questione occupano meno spazio rispetto all’ebreo con il naso adunco e la kippà. È difficile, quindi, fare caso agli sponsor e non all’uomo che domina l’immagine. Ma tant’è.
Il sindaco di Torino, Chiara Appendino, ha preso le distanze dalla collega di partito:
“La consigliera Monica Amore ha chiesto scusa per aver pubblicato un post, grave e del tutto inaccettabile, che ha già provveduto a rimuovere. Ribadisco da parte mia e della Città la più netta presa di distanza”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Luigi Di Maio, che ha affermato:
“Prendo atto delle scuse della consigliera comunale M5S di Torino, Monica Amore. Considero in ogni caso gravissimo e inaccettabile il post pubblicato e successivamente eliminato. Come ha già sottolineato il sindaco Chiara Appendino, ne prendiamo le distanze”.
Per dovere di cronaca, riportiamo per intero le scuse di Monica Amore:
“Chi mi conosce sa che non sono razzista e voglio bene a ogni essere umano, senza distinzione di genere, condizione sociale, religione o colore della pelle. Ho cancellato il post precedente perché quei giornali che volevo criticare hanno usato un dettaglio dell’immagine, a cui neanche avevo fatto caso, per delegittimare il ragionamento sul problema, che esiste, della concentrazione nella mani di pochi dell’intera informazione in Italia. Mi scuso con i colleghi del M5s che sono stati al centro della strumentalizzazione e con tutte le persone di origine o religione ebraica che si sono sentite offese o discriminate o alle quali quel dettaglio ha ricordato la pagina più nera della storia del Novecento”.
Non potendo fare un processo alle intenzioni, non ci rimane che chiedere più attenzione a tutti i politici italiani, che non sempre si ricordano di ricoprire cariche pubbliche.