In Thailandia la tecnologia israeliana sta salvando i dodici ragazzi rimasti intrappolati nella grotta assieme al loro allenatore grotta di Tham Luang. La vicenda che ha allarmato il mondo per giorni si sta avviando verso un lieto epilogo.
Ieri è stato estratto il primo gruppo di ragazzi, oggi il secondo per mettere definitivamente la parola fine a una vicenda che ha tenuto tutti con il fiato sospeso.
Il salvataggio è la fotografia del progresso della tecnologia, senza la quale, probabilmente, oggi staremmo parlando di un tragico evento. Le comunicazioni tra interno ed esterno, infatti, non sarebbero state possibili senza un sistema smart, sviluppato dall’azienda israeliana MaxTech Networks.
Nell’immediatezza della scomparsa dei ragazzi, un agente base in Thailandia, Moshe Askenazi, ha immediatamente avvisato la casa madre in Israele, che ha provveduto a mandare un’equipe di tecnici equipaggiati con le radio mobili Max mesh.
Uzi Hanuni, fondatore di MaxTech Networks, ha descritto l’oggetto utilizzato per dialogare con l’interno della grotta:
“È un dispositivo resiliente che all’apparenza sembra un normale walkie talkie. In realtà al suo interno c’è un sofisticato algoritmo, risultato di dieci anni di ricerca e sviluppo, frutto del lavoro di venti ingegneri”.
Hanuni ha continuato:
“In situazioni come quella in cui stiamo intervenendo in Thailandia e in generale in circostanze di catastrofi naturali, le comunicazioni, per come le conosciamo oggi, collassano. Qualsiasi squadra di soccorso al mondo può beneficiare di uno strumento come Max mesh”.
Max mesh che è dotato di sistema che crea un’infrastruttura virtuale, la quale di adatta ai gradi gradi di mobilità, alle condizioni ambientali e alle diverse condizioni di rete.
La tecnologia israeliana è stata determinante nel salvataggio dei ragazzi rimasti intrappolati nella grotta thailandese di Tham Luang.