Sono state dieci ore di paura e terrore all’interno della sinagoga della Congregation Beth Israel a Colleyville, vicino Dallas, in Texas, dove sabato un uomo ha preso in ostaggio quattro persone, tra cui il rabbino del tempio ebraico. L’intervento della polizia ha liberato tutti gli ostaggi e ha ucciso il sequestratore il britannico Malik Faisal Akram.
Il blitz delle forse dell’ordine è scattato dopo ore di trattative, in cui l’uomo aveva minacciato di sparare agli ostaggi, chiedendo la scarcerazione della terrorista Aafia Siddiqui, detenuta nella Carswell Air Force Base vicino a Fort Worth.
Una richiesta apparsa subito strana, soprattutto in considerazione del fatto che l’uomo si era dichiarato il fratello della Siddiqui, il cui legale ha subito smentito la presunta parentela:
“Condanniamo l’azione e preghiamo il sequestratore di liberare gli ostaggi. Vogliamo chiarire che non è il fratello di Aafia Siddiqui. Il fratello è uno stimato architetto e membro della comunità. Chiunque sia l’assalitore, vogliamo sappia che le sue azioni sono condannate da Aafia Siddiqui e dalla sua famiglia”.
Aaifa Siddiqui venne arrestata nel 2008 in Afghanistan e condannata a 86 anni di reclusione con l’accusa di aver cercato di uccidere militari americani e agenti dell’Fbi nel corso dell’interrogatorio, avvenuto dopo il suo arresto. Quando venne catturata la donna aveva con sé documenti su come produrre armi chimiche e su come trasformare l’Ebola in un’arma.
Secondo diverse fonti l’operazione di polizia che ha liberato gli ostaggi della Congregation Beth Israel è stata preceduta da un’esplosione controllata, che ha facilitato l’ingresso degli agenti all’interno della sinagoga.
In serata è arrivata un’altra notizia che ha riguardato l’episodio di Dallas: l’antiterrorismo del Regno Unito, infatti, ha annunciato l’arresto due giovani, che sarebbero in relazione con quanto avvenuto nella città del Texas:
“Due giovani sono stati arrestati nel sud di Manchester. Rimangono in custodia per essere interrogati”.
Le indagini stanno continuando per vedere se c’è davvero qualcosa che ha unito Malik Faisal Akram ai due ragazzi arresti in Inghilterra.