Torna la minaccia del terrorismo islamico in Italia, dove un tunisino è stato rimpatriato su ordine del questore di Vercelli Giuseppe Mariani.
Il 32enne nordafricano era attenzionato dal maggio scorso, quando dalle indagini svolte dal Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri di L’Aquila, sotto la direzione della Procura della Repubblica di L’Aquila, era emerso una sua radicalizzazione religiosa violenta e un conseguente pericolo per la sicurezza dello Stato.
Nello specifico il presunto terrorista islamico è risultato essere amico su Facebook dell’autore dell’attentato avvenuto a Bruxelles in Belgio del 16 ottobre 2023.
Facebook sul quale il ragazzo aveva più volte manifestato la propria approvazione per Hamas e organizzazioni terroristiche dello Stato Islamico tramite la condivisione di post, che inneggiavano al jihad.
Al cittadino extracomunitario è stata anche revocata la protezione speciale in precedenza concessagli, che secondo la legge è destinato a coloro che non sono rifugiati e sono impossibilitati a rientrare in patria.
Il terrorismo islamico è un pericolo per tutto il mondo. In Africa, i cristiani morti per
mano dei jihadisti non hanno eco; in Europa ogni giorno si leggono minacce e rimpatri di personaggi che strizzano l’occhio alle organizzazioni terroristiche.
Tutto nel silenzio generale, perché questa tipologia di notizia non ha seguito. Si è pensato per troppo che il jihadismo fosse un fenomeno da consegnare al passato.
E, invece, no.
È un fenomeno che continua a prosperare lontano dai riflettori per poi esplodere in concomitanza di attentati e azioni terroristiche.