Quattro uomini sono stati arrestati in Germania in un maxi blitz antiterrorismo. A tre sono state messe le manette a Berlino perché sospettati di esser legati allo Stato Islamico e intenti a recarsi in Medio Oriente per prendere parte ad addestramenti militari.
Il quarto, un tunisino, è stato arrestato nel Land dell’Assia (nel centro del paese) con l’accusa di aver reclutato manovalanza per lo Stato Islamico e di aver creato una rete di appoggio per compiere un attentato in Germania. Secondo gli inquirenti sarebbe legato anche all’attentato di due anni fa al museo del Bardo a Tunisi, nel quale vennero uccisi anche quattro italiani. La vasta operazione ha coinvolto 1.100 poliziotti e portato alla perquisizione di 54 abitazioni, moschee e imprese.
Il giornale tedesco Bild ha scritto che gli investigatori hanno messo nel mirino una cellula terroristica, ritenuta molto pericolosa, formata da 16 persone, che vanno da un’età compresa tra i 16 e i 46 anni. Cellula sospettata di essere coinvolta in attività di terrorismo.
Le indagini, condotte insieme alla Procura generale, hanno avuto una durata di quattro mesi e hanno coinvolto 150 agenti e funzionari di polizia, “impegnati nell’inchiesta 24 ore su 24, sette giorni alla settimana”.
Il ministro dell’Interno del Land, Peter Beuth (Cdu) ha commentato così l’operazione:
Oggi ci è riuscito un duro colpo contro la rete dei salafiti. Il messaggio è che la scena islamista salafita dell’Assia è sotto osservazione. Proteggeremo con tutti i mezzi a nostra disposizione, nel rispetto della legge, i cittadini e le cittadine del Land.
Beuth ha spiegato in conferenza stampa che il tunisino arrestato si era già recato tra il 2003 e il 2013 in Germania, dove vi era rientrato nell’agosto 2015 come richiedente asilo.
L’Europa è in pericolo. Non si tratta più di operazioni e arresti sporadici, orma è consuetudine. E la Germania è un paese sempre più nel mirino dei terroristi islamici.