È stato un venerdì di paura in Europa, dove il terrorismo ha colpito in tre città: Londra, L’Aja e Parigi. L’attentato terroristico più grave si è verificato nella capitale inglese, dove un uomo ha ucciso due persone e ne ha ferite diverse.
Teatro della mano del terrore ancora una volta è stata London Bridge. Nelle prime ore del pomeriggio, Usman Khan, 28 anni, ha accoltellato numerosi passanti prima di esser immobilizzato e ucciso dalla polizia.
A destare preoccupazione è il fatto che l’attentatore era già stato condannato per terrorismo islamico e, addirittura, indossava ancora un cinturino elettronico: personaggio quindi noto alle autorità e alla forze dell’ordine.
Come può un individuo così girare libero e compiere un attentato? Una domanda che si stanno ponendo molti nel Regno Unito, dove stanno divampando le polemiche anche in considerazione del fatto che il paese è uno dei più colpiti dal terrorismo islamico.
Da una zona centralissima di una grande città europea a un’altra: L’Aja, in Olanda, dove un uomo fra i 45 e i 50 anni ha seminato il panico con un coltello a Grote Marktstraat, una zona gremita di persone e di turisti intenti a godersi un week end di relax e shopping.
La scia del terrorismo islamico, poi, si è spostata a Parigi, in cui La Gare du Nord è stata parzialmente evacuata, dopo che le forze dell’ordine avevano trovato all’interno di borsa di un viaggiatore un pezzo di artiglieria definito “inerte”: l’uomo è stato arrestato e dopo alcune decine di minuti la situazione è tornata alla normalità.
Cosa rimane di questo venerdì di terrore?
Che il terrorismo islamico è sempre molto a colpire. Che lo fa in zone delle nostre città piene di persone per seminare più terrore possibile e distruggere le certezze di cittadini e turisti.
Non può essere un caso che questi tre episodi si siano verificati proprio durante il Black Friday, giorno che ormai anche in Europa è divenuto sinonimo di sconti e promozioni in numerosi negozi.