Attentato terroristico ieri in Daghestan, dove un gruppo di uomini armati ha dato alle fiamme una sinagoga e due chiese ortodosse, sgozzando il prete ortodosso sessantaseienne, padre Nikolaj Kotelnikov e uccidendo una guardia giurata. Il bilancio è di almeno 15 vittime.
I terroristi ha colpito la Repubblica caucasica, la regione più multietnica e musulmana della Federazione Russa, seminando il morte e terrore.
Gli attentatori hanno aperto il fuoco all’interno della Chiesa dell’Intercessione della Beata Vergine Maria e nella sinagoga di Derbent, la città più antica e meridionale di Russia, patrimonio mondiale dell’Unesco e sede di un’antica comunità ebraica.
Al contempo, diversi scontri a fuoco sono stati segnalati nel capoluogo Makhachkala, sul Mar Caspio. Negli attacchi terroristici sono morti anche otto poliziotti, mentre 25 persone sono rimaste ferite.
Sei attentatori sono stati uccisi, due a Derbent e quattro a Makhachkala. Gli sono riusciti a scappare
Altri assalitori sarebbero ancora in fuga, tanto che tutte le auto in arrivo nella capitale vengono ispezionate.
Il governatore del Daghestan, Sergej Melikov, ha commentato a caldo gli attentati terroristici:
“Stasera a Derbent e Makhachkala, sconosciuti hanno cercato di destabilizzare la società”.
Già lo scorso ottobre in Daghestan si è verificato un episodio antisemita poche settimane dopo la mattanza di Hamas contro i civili del sud d’Israele.
Nell’occasione, all’aeroporto di Makhachkala, Una folla inferocita a maggioranza musulmana aveva aspettato i passeggeri di un volo proveniente da Tel Aviv per aggredire gli ebrei presenti sull’aereo.
“Diteci dove sono i passeggeri ebrei” e “Allahu Akbar” erano stati gli slogan dei facinorosi antisraeliani che, prima dell’arrivo della polizia, avevano occupato l’aeroporto controllando anche le automobili in uscita.
I dimostranti antisemiti erano riusciti anche a raggiungere la pista di atterraggio e aggredire i passeggeri ebrei.
Episodi di antisemitismo figli sì dell’odio antiebraico, ma anche delle continue fake news fatte circolare ad arte sulla guerra tra Hamas e Israele.