Con la recente ondata di terrorismo contro i civili israeliani, il governo del primo ministro Netanyahu sta investendo in nuove tecnologie per anticipare gli attacchi dei cosiddetti “lupi solitari”. Da settembre 2015, ci sono stati più di 100 accoltellamenti. Ma gli attacchi terroristici in Israele non si limitano solo ad attacchi con il coltello, ci sono state anche sparatorie e investimenti con le auto.
Hamas e Olp stanno sempre più utilizzando Facebook e altre piattaforme di social media per reclutare giovani ed effettuare attacchi diretti contro gli ignari civili israeliani. Ma Israele sta facendo quello che sa fare meglio – utilizzare tecnologie all’avanguardia per combattere il terrorismo.
Parlando ad una conferenza di Cyber Technology a Tel Aviv, il Ministro israeliano per la Pubblica Sicurezza Gilad Erdan ha sottolineato come il Paese stia studiando il modus operandi di questi terroristi con l’obiettivo di riuscire a monitorare i social media e prevenire futuri attacchi.
Erdan sostiene che la nuova ondata di terrorismo costringe Israele ad una nuova sfida che ha a che fare con i “lupi solitari”. Quando gli attacchi erano diretti da organizzazioni terroristiche, Israele, tramite l’intelligence, riusciva a raccogliere informazioni utili atte alla prevenzione.
Queste le affermazioni di Erdan:
Oggi c’è l’incitamento tramite la televisione palestinese e i social media, e ti ritrovi contro centinaia di migliaia di potenziali aggressori che potrebbero andare a uccidere civili innocenti.
Secondo il ministro, il Paese intende investire di più nell’acquisizione di risorse tecnologiche che possano aiutare a raggiungere i potenziali aggressori.
Questi strumenti di analisi saranno in grado di rilevare e analizzare delle costanti nel comportamento dei terroristi, come ad esempio:
- Cambiare la foto del profilo sui social media;
- Scrivere pubblicamente l’intenzione di imbarcarsi in una missione terroristica;
- Comunicare con la cerchia di amici.
Il termine “lupo solitario” non descrive appieno i recenti attacchi. Molti di questi “lupi” sono esposti ad un indottrinamento dai loro stessi genitori o insegnanti. Questa infrastruttura di odio è aiutata da televisione, internet e carta stampata.
Israele però sa reagire e trasforma le sue vulnerabilità in punti di forza. In mancanza di manodopera e di risorse, si rivolge alla tecnologia, all’innovazione e persino all’improvvisazione. Questa forma mentis ha reso Israele leader mondiale nella tecnologia militare trasformando un piccolo paese ai margini del Medio Oriente in un leader globale nella sicurezza informatica.