La Camera degli Stati Uniti ha approvato una misura che condanna qualsiasi iniziativa di boicottaggio economico nei confronti di Israele. Il provvedimento è stato adottato con una maggioranza schiacciante: 398 voti favorevoli e solo 17 contrari.
La decisione dei deputati Usa è arrivata dopo mesi di tensioni create da Rashida Tlaib e Ilhan Omar, neo parlamentari democratiche musulmane, finite al centro delle polemiche per le loro idee contrarie allo Stato d’Israele.
Le due politiche hanno espresso tutta la propria contrarietà per un provvedimento che secondo loro viola il principio di libertà di parola e il diritto di partecipare a boicottaggi per la difesa dei diritti umani e civili.
Il presidente della Commissione Esteri e deputato democratico di New York Eliot Engel ha risposto a Rashida Tlaib e Ilhan Omar:
“Volete criticare quel governo? È vostro diritto. Volete smettere di compare prodotti di un certo paese? anche questo è vostro diritto. Ma partecipare ad uno sforzo internazionale che mina la legittimità di Israele e affossa la possibilità di una soluzione con due stati non è la stessa cosa che esercitare i diritti del Primo emendamento. È una frode. È odio contro Israele e gli ebrei”.
La deputata di origine palestinese Tlaib ha parlato in aula di “attacco alla libertà di parola e al diritto di boicottare le politiche razziste del governo e dello stato d’Israele” e assieme a Omar e al deputato democratico John Lewis, ha presentato una mozione che sostiene come i cittadini statunitensi abbiano:
“Il diritto di partecipare ai boicottaggi in sostegno dei diritti civili sia in patria che all’estero”.
Il testo non ha riscosso molto successo, a differenza del provvedimento preso dalla Camera americana che condanna apertamente il boicottaggio economico dello Stato ebraico.