Anthony Rota
Un pasticcio in salsa canadese è andato in scena la scorsa settimana a Ottawa, che ha portato alle dimissioni del presidente del Parlamento Anthony Rota.
Riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’inizio.
Il presidente ucraino Zelensky visita il parlamento canadese, che per l’occasione invita Yaroslav Hunka, un veterano ucraino della Seconda Guerra Mondiale, ritenuto dal presidente Rota un combattente per “l’indipendenza ucraina contro i russi”.
La storia, però, racconta altro. Il 98enne Hunka ha sì combattuto contro l’allora Unione Sovietica, ma nelle fila nelle Waffen-SS, le cui truppe rispondevano solo ad Adolf Hitler e quindi totalmente indipendenti dalla Wehrmacht.
Hunka apparteneva a una unità che prima di arrendersi agli Alleati nel maggio 1945 si rese responsabile di diverse atrocità contro gli ebrei.
Quanto accaduto nel parlamento canadese è stato definito “scioccante” e “incredibilmente inquietante” dal Centro Amici di Simon Wiesenthal, che ha sottolineato il servizio di Hunka:
“Nella 14a Divisione Waffen Grenadier delle SS, un’unità militare nazista i cui crimini contro l’umanità durante l’Olocausto sono ben documentati. Le scuse sono dovute a tutti i sopravvissuti alla Shoah e ai veterani della Seconda guerra mondiale che hanno combattuto i nazisti, e deve essere fornita una spiegazione su come questo individuo sia entrato nelle aule sacre del Parlamento canadese e abbia ricevuto un riconoscimento dal Presidente della Camera e una standing ovation”.
Un imbarazzo che ha portato alle dimissioni di Rota, resosi contro del “suo errore”:
“È con il cuore pesante che mi alzo per informare i membri delle mie dimissioni da presidente della Camera dei Comuni”.
Sappiamo che più di qualcuno ignori la storia. Ma quando questo avviene in un parlamento, bastano le semplici dimissioni del suo presidente?