Un simbolo inconfondibile quello delle SS naziste, che rimanda a milioni di morti e comportamenti disumani. Un simbolo che non va cancellato dalle pagine di storia, esclusivamente per ricordare le malvagità perpetrare dalle truppe di Hitler.
E invece, c’è chi ha pensato bene di farsi tatuare quel simbolo sul collo. Con ostentazione, con la precisa volontà di comunicare il legame con quel regime che ha seminato morte e distruzione.
Stiamo parlando di Sabrina Deambrogi, 43 anni, candidata consigliera alle elezioni comunali che si terranno il 20 settembre a Valenza, in provincia di Alessandria. La diretta interessata si è affrettata a dire di aver provveduto a rimuovere il tatuaggio delle SS dal collo tempo addietro, segno di disconoscenza con il Terzo Reich.
La Deambrogi faceva parte di una lista civica collegata al candidato sindaco Deangelis, che al Corriere ha detto di aver messo fine alla campagna elettorale della 43enne, dicendo che la sua “vecchia collaboratrice”:
“Ha cancellato da tempo quel tatuaggio, testimone scomodo di un periodo che lei ora rinnega con forza: ora al suo posto c’è una mezza luna… spero non l’accusino di essere jiadhista”.
No candidato sindaco Deangelis, nessuno accuserà la Deambrogi di essere una jihadista, ma probabilmente in molti faranno fatica a credere alla nuova vita di colei che era stata inserita nella lista “La Città che vogliamo”.
Perché chi si tatua un simbolo come quello delle SS, è spinto da un sentimento estremo che difficilmente può cambiare, anche perché nel tempo intercorso tra il tatuaggio e la sua rimozione, non sono state scoperte nuove notizie sul nazismo.
Il nazismo è una piaga della storia, la cui malvagità era ben nota che nel periodo in cui era in svolgimento. Nessuna nuova informazione può aver portato a un cambiamento così repentino.
Qualora fosse, dobbiamo domandarci se Sabrina Deambrogi avrebbe mai svelato di aver avuto quel simbolo nefasto sul collo, se il sito di Radio Gold non avesse reso noto l’episodio, che poi è divenuto un caso mediatico.
Valenza è un comune di 18634 abitanti, una cittadina che può apparire distante e fuori dai giochi di potere italiani.
E invece no, non bisogna incappare in questo errore. Perché Valenza è una normale piccola città italiana, in cui le dinamiche nazionali si declinano in un microcosmo, che va monitorato e analizzato e che potrebbe essere un segno di qualcosa di più preoccupante.