L’ideatore del 7 ottobre Sinwar nominato capo di Hamas

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Daniel Clark
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L’ideatore del 7 ottobre Sinwar nominato capo di Hamas

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Hamas ha nominato Yahya Sinwar capo “politico” dopo la morte di Ismail Haniyeh.

È la risposta più esaustiva che il gruppo terroristico arabo-palestinese potesse dare riguardo la sua vera natura.

La tanta pubblicizzata divisione tra ala politica e ala militare di Hamas, che gestisce la Striscia dal 2007, risiede solo nelle cancellerie contrarie a Israele e nei cuori di chi utilizza l’antisionismo per giustificare il proprio antisemitismo.

Hamas ha scelto come suo capo politico un omicida, una delle menti dei barbari attacchi del 7 ottobre, uno che ha passato 23 anni della sua vita nelle carceri israeliane, in cui è riuscito a imparare perfettamente l’ebraico.

Durante la detenzione, Sinwar venne curato per un tumore al cervello dal cattivo regime “sionista” che ha sempre combattuto. Di fatto, il capo di Hamas vive grazie alle cure dei medici israeliani.

In un mondo dell’informazione normale, dove l’atavico antisemitismo non albergasse dentro diverse persone, basterebbe questo per spazzare ogni sequenza della narrativa arabo-palestinese antisraeliana.

Saremmo contenti di essere smentiti, non ricordiamo un altro paese che abbia salvato la vita a un terrorista che lo combatte.

Nessuna riconoscenza da parte di Sinwar rilasciato nel 2011 nell’ambito dello scambio, che vide Israele liberare più di mille detenuti arabo-palestinesi in cambio del soldato Gilad Shalit.

Nessun commento positivo da parte dei media, dei giornalisti, dei personaggi dello spettacolo, che consapevolmente o no (?) contribuiscono a riempire le piazze di odio contro Israele e gli ebrei.

Nessuno che riporti questa notizia come straordinaria, incredibile, al di fuori della “normale logica” della guerra.

È sì inserita nei vari articoli sulla fresca nomina di Sinwar, ma non con l’enfasi e lo spazio che meriterebbe.

Farlo contribuirebbe a scalfire l’opinione di uno stato d’Israele cattivo e brutale. Toglierebbe quel timbro contro lo Stato ebraico che in diversi non si possono permettere; vuoi per opportunità politica, vuoi per tornaconto personale, vuoi per l’innescamento di un meccanismo che metterebbe in crisi il loro sistema di valori e convinzioni.

Sinwar, diventato un comandante di alto rango di Hamas che ha assunto la guida generale del gruppo terroristico a Gaza nel 2017, è un terrorista. Uno dei più sanguinari, dei più brutali, salito a capo di un ufficio politico che in realtà non esiste.

Da oggi (ma anche prima), la parola politica non va accostata ad Hamas. Non va accostata a un terrorista che ha pianificato omicidi di civili, stupri e uccisioni di animali domestici come mezzo di lotta contro un paese che gli ha salvato la vita.

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