Storie Shoah, 4 gennaio 1944 fa partiva da Roma il “Treno degli Italiani”

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Storia

Storie Shoah, 4 gennaio 1944 fa partiva da Roma il “Treno degli Italiani”

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È una storia dentro la Storia. Un frammento di un passato nefasto che si crede di conoscere, ma in realtà non è così. È la riprova che ci sono molti tragici episodi riguardo la Shoah, che sono finiti, non si sa il motivo, nel dimenticatoio. E solo per la volontà di pochi che vengono a galla e possono esser conosciuti dal grande pubblico.

Roma, 4 gennaio 1944. In una città occupata dai nazisti, 292 persone vengono prelevate senza alcun motivo dal carcere Regina Coeli per salire su un treno che negli anni verrà chiamato “Treno degli Italiani” per condividere un tragico destino assieme ad altre migliaia di persone.

292 persone che non avevano colpa (non che gli altri ne avessero per finire in un campo di sterminio), forse criminali comuni, forse no. In quegli anni bastava poco per essere arrestati.

Dal mattinale del 5 Gennaio 1944, inviato dalla Questura di Roma al Comando di Forze di Polizia e alla Direzione Generale Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, è scritto:

“Alle ore 20,40 di ieri dallo Scalo Tiburtino è partito treno numero 64155 diretto a Innsbruck con a bordo n. 292 individui, rastrellati tra elementi indesiderabili, i quali, ripartiti in dieci vetture, sono stati muniti di viveri per sette giorni. Il treno sarà scortato fino al Brennero da 20 Agenti di Pubblica Sicurezza ed a destinazione da un Maresciallo e 4 militari della Polizia Germanica. Durante le ultime 24 ore sono stati rastrellati dalla locale Questura, a scopo preventivo, n. 162 persone”.

Mauthausen, 13 gennaio. Nel campo di concentramento austriaco furono immatricolati 257 uomini del gruppo uscito da Regina Coeli. Sì 257, 35 in meno rispetto a quanti ne furono prelevati dal carcere romano. Non si sa se la loro vita finì in quei nove giorni di viaggio dall’Italia alla Germania o nella sosta fatta nel lager di Dachau.

Delle 257 persone solo 60 (numero approssimativo) furono liberati, ma non tutti riuscirono a tornare a casa: in molti morirono di fame.

Questa è una storia nella Storia, che si crede di conoscere, ma non è così. Una di quelle che chissà per quale motivo è rimasta nascosta per decenni.

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