Ci sono storie che è bello raccontare. Storie fatte di buoni sentimenti e riconoscenza. Se poi, i buoni sentimenti si sono concretizzati in tempi oscuri, raccontarle è ancora più bello e toccante.
Il protagonista è Eric Schwam, un ebreo austriaco di 90 anni morto nello scorso dicembre e sopravvissuto alle persecuzioni naziste, che riuscì a salvarsi proprio grazie ai buoni sentimenti della cittadina di Chambon-sur-Lignon, nell’alta Loira, in Francia, passata alla storia per aver dato rifugio a oltre 2500 ebrei in fuga dalla barbarie della Germania nazista.
Come segno di riconoscenza, Eric Schwam ha deciso di donare una parte della sua eredità proprio al villaggio francese che lo salvò insieme alla famiglia dall’inferno della deportazione.
Una somma di cui non si conosce l’entità, definita però “grande per il paese” dal sindaco Jean-Michel Eyraud, che non ha voluto specificare l’importo del testamento.
Il denaro ammonterebbe a circa due milioni di euro secondo un sito web locale, la cui fonte è il predecessore di Eyraud, che aveva incontrato i coniugi Schwam proprio per parlare della donazione.
Coniugi Schwam che giunsero a Chambon-sur-Lignon nel 1943, rimanendovi nascosti in una scuola fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale per poi viverci fino al 1950.
Da quello che si è appreso, la richiesta di Schwam è stata quella di spendere il suo denaro per iniziative educative e dedicate ai giovani, nonché per l’assegnazione di borse di studio.
Una bella storia da raccontare e da tramandare alle future generazioni.