Bufera su Abu Mazen. Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese ha rilasciato dichiarazioni aberranti sull’Olocausto, che sarebbe stato causato non dall’odio antisemita ma dai “comportamenti sociali” tenuti dagli ebrei come “l’usura, le banche e cose del genere”.
Abu Mazen ha pronunciato le vergognose frasi nel corso del Consiglio palestinese tenutosi a Ramallah in diretta tv, affermando che non esiste alcun legame fra il popolo ebraico e lo Stato ebraico, definito “prodotto coloniale” della Gran Bretagna.
Abu Mazen ha sostenuto come in Europa gli ebrei siano stati massacrati nei secoli, per colpa loro:
“Ma perché questo è accaduto? Loro dicono: È perché siamo ebrei. Bene vi porterò tre ebrei, con tre libri, che dicono che l’odio verso gli ebrei non è causato della loro identità religiosa, ma dalle loro funzioni sociali. È un problema differente. Quindi la ‘questione ebraica’, che era diffusa in tutta Europa, non era diretta contro la loro religione, ma le loro mansioni sociali, legate all’usura, all’attività bancaria e simili”.
Le dichiarazioni shock di Abu Mazen sulla Shoah, sono state commentate dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che definito che il leader palestinese “antisemita e patetico” e dal vicepremier israeliano Michael Oren in un tweet:
“Quello sì che è un partner per la pace!”. La Anti Defamation League (Adl), che svolge una campagna contro l’antisemitismo nel mondo, per bocca del ceo Jonathan Greenblatt, ha liquidato le dichiarazioni del leader palestinese come “asserzioni antistoriche e pseudo-accademiche”.
Abu Mazen non è nuovo a questo tipo di dichiarazioni sulla Shoah. Negli Anni 80 espresse le sue idee sull’Olocausto in un pamphlet dal titolo “L’altra parte: la relazione segreta tra nazismo e sionismo”, in cui diminuiva a un milione il numero degli ebrei uccisi dalla Germania nazista e sosteneva i contatti tra le SS e i leader del movimento sionista, complice della Shoah.
Il presidente dell’Anp si basava quasi integralmente sulla tesi di dottorato scritta nel 1982, anno in cui occupava il ruolo di ricercatore presso un’università russa, e intitolata: “Connessioni tra nazisti e sionisti tra il 1933 e il 1945”.