I FATTI DI SHEIKH JARRAH
Il 10 febbraio 2021, il tribunale distrettuale di Gerusalemme ha confermato una decisione del Tribunale dei Magistrati di Gerusalemme dell’ottobre 2020, richiedendo ad alcuni residenti di Sheikh Jarrah di liberare le proprietà in cui vivono, entro il 2 maggio 2021.
A seguito di questa decisione, i residenti hanno presentato ricorso alla Corte Suprema.
La Corte ha concesso alle parti tempo fino al 6 maggio 2021, per riferire il raggiungimento di un accordo, tempo ora esteso.
Questa situazione è stata enfatizzata da alcune ONG (organizzazioni non governative), in particolare da parte dell’org.Palestinese Al-Haq, che ha voluto ci fosse un interessamento da parte della Corte Penale Internazionale (ICC) e di funzionari delle Nazioni Unite, sostenendo che l’ordine del tribunale e la prevista rimozione forzata rappresentano crimini di guerra.
Tali affermazioni e campagne distorcono, offuscano e cancellano i fatti del caso, che sono stati trattati più volte dai legittimi Tribunali israeliani negli ultimi decenni.
LO STATO GIURIDICO DELLE PROPRIETÀ A SHEIKH JARRAH
Secondo la Corte Suprema, la terra in questione, era di proprietà del rabbino capo (Hacham Bashi) Avraham Ashkenazi e del rabbino capo Meir Orbach. Fu acquistata nel 1875 da cittadini arabi, all’epoca Gerusalemme era sotto l’occupazione Turca (1872-1917).
Dopo l’acquisto, la terra rimase sotto la proprietà di Avraham Ashkenazi e Meir Orbach, fino alla prima guerra d’indipendenza dello Stato di Israele avvenuta nel 1948.
Due anni prima, nel 1946, le organizzazioni ebraiche, Va’ad Eidat HaSfaradim e Va’ad HaKlali L’Knesset Yisrael, durante il Governo del Mandato Britannico (1920-1948), si attivano per la registrazione di questo terreno.
Nel 1973, le proprietà sono state registrate presso le autorità israeliane sotto queste due organizzazioni. Le stesse organizzazioni, nel 2003 hanno venduto le proprietà all’organizzazione Nahalat Shimon.
LO STATUS DEI RESIDENTI
Secondo una decisione dell’Alta Corte del 1979, e riaffermata ripetutamente nei casi successivi, come nel caso di qualsiasi inquilino che vive sulla proprietà di qualcun altro, i residenti che vivevano sul terreno di proprietà delle due organizzazioni sopra citate erano tenuti a pagare l’affitto alle stesse organizzazioni , visto che possedevano la titolarità delle proprietà.
La loro incapacità di farlo, insieme a casi di costruzione illegale e affitto illegale di proprietà ad altri, ha portato all’attuale procedimento legale contro di loro, culminato nella decisione del Tribunale Distrettuale.
Nel 1982, un certo numero di residenti, compresi quelli i cui discendenti si appellarono al Tribunale Distrettuale, concordarono con la Corte che le due organizzazioni no profit israeliane erano i proprietari legali della terra.
IN CHE MODO IL TRIBUNALE DISTRETTUALE HA GESTITO LE RIVENDICAZIONI DI PROPRIETÀ DEGLI ATTUALI RESIDENTI A SHEIKH JARRAH?
Il caso della Corte Distrettuale ha così affrontato le rivendicazioni di proprietà degli otto appelanti:
- Tre degli appellanti sono figli e nipoti di residenti che hanno riconosciuto la proprietà delle organizzazioni israeliane in procedimenti giudiziari nel 1982.
- Quattro degli appellanti, affermano di aver acquistato le proprietà nel 1991 – 19 anni dopo che le proprietà erano state registrate sotto i gruppi israeliani – da un uomo di nome “Ismail”. La Corte osserva che gli stessi appellanti, non hanno mai identificato “Ismail”, né hanno dimostrato di aver effettivamente acquistato le proprietà da questa persona.
- Un appellante rappresenta l’eredità di un ex residente deceduto. Nel 2009, la Corte ha stabilito che non aveva pagato l’affitto come richiesto, aveva costruito illegalmente sulla proprietà e quindi poteva essere sfrattato.
UNA PRECEDENTE DECISIONE FATTA DALLA CORTE IN RELAZIONE ALLA PROPRIETÀ A SHEIKH JARRAH
Nell’ottobre 2020, la Corte respinse l’affermazione dei residenti secondo cui la proprietà era stata loro promessa dalle Autorità Giordane, durante gli anni in cui la Giordania, dopo la prima guerra Arabo – Israeliana, ha occupato l’area orientale di Gerusalemme fino al 1967. In base a questa decisione, “tutti i testimoni sono nati dopo il 1967 o erano molto giovani all’epoca e hanno testimoniato di aver sentito della promessa (Giordana) da un parente più anziano”.
La Corte ha aggiunto che “l’unico documento presentato” per provare questa presunta garanzia giordana “è una copia di un documento standard dall’equivalente giordano del Ministero dell’edilizia abitativa, ma questo modulo non è firmato e non conferisce la proprietà a nessuno degli imputati.
Allo stesso modo, le precedenti decisioni della Corte Suprema hanno respinto le rivendicazioni di proprietà dei residenti di Sheikh Jarrah sulla base di ciò che la Corte ha ritenuto essere un atto Turco apparentemente alterato e “non autentico”.
Nel 2020, la Corte ha osservato: “Durante tutte le consultazioni, gli imputati hanno affermato tramite il loro avvocato di non essere inquilini ma che piuttosto detenevano i diritti di proprietà, poiché si sono resi conto di non aver convinto la Corte di essere proprietari della proprietà, gli imputati hanno affermato per la prima volta di essere inquilini che non dovevano essere allontanati dalle loro case “.
INFOGRAFICA DEI FATTI RELATIVI A SHEIKH JARRAH
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