Ho avuto modo di conoscere Shalom Tesciuba z’l da vicino molti anni fa, quando in qualità di responsabile del DAC, il Dipartimento di assistenza cultuale e culturale alle Comunità, mi occupavo delle piccole comunità. Una delle attività più impegnative, e per la quale era difficile un tempo trovare delle soluzioni, era quella di organizzare la vendita dei prodotti kasher, specie in occasione di Pèsach.
Shalom se ne occupava per la Comunità di Roma e non aveva certo molto tempo da dedicare per la preparazione di pacchi e pacchetti per le piccole Comunità. Ciò nonostante si era messo in gioco personalmente perché chiunque avesse bisogno di prodotti kasher le Pesach li potesse avere. Questo significava naturalmente non solo preparare i pacchetti ma provvedere alla loro spedizione. Per Shalom occuparsi di questa cosa era una mizvà di primaria importanze e non la delegava ad altri. Iniziava mesi prima e, anche se noi del DAC arrivavamo all’ultimo momento, non ci abbandonava.
Occuparsi di queste e altre cose (procurare siddurim tallitot ecc) e aiutare chiunque avesse bisogno, era un piacere per Shalom. Quando lo andavi a trovare non ti permetteva di andare via senza darti qualche prodotto kasher o un libro di Torah.
A parte questo, Shalom Tesciuba in quanto responsabile e animatore del Tempio Bet El – assieme a Sion Burbea, responsabile del Tempio di Via Veronese – è stato uno strenuo difensore del Minhag tripolino: il suo contributo per la conservazione e il rafforzamento del Minhag tripolino. E’ stato fondamentale il suo contributo specie attraverso l’insegnamento e lo spazio dato alle giovani generazioni.
La sua scomparsa ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile.
Iehi zichrò baruch