Shalom Italia è un viaggio nella memoria, personale e collettivo. La storia di tre fratelli all’interno della storia con la S maiuscola, quella della Shoah, costellata di sofferenze ma anche di salvezze insperate.
Come le vicende di Ruben, Andrea ed Emmanuel Anati, tre fratelli protagonisti della pellicola realizzata dalla regista israeliana Tamar Tal Anati in collaborazione con la Comunità Ebraica Di Firenze, che ripercorre la storia di un ritorno, dopo 70 anni, in una terra diventata sinonimo di salvezza dai rastrellamenti fascisti.
Siamo nell’autunno 1943. Gli Anati, famiglia ebraica della medio borghesia di Firenze, sono costretti ad abbondare la città natia per sfuggire alle persecuzioni razziali che il 9 novembre, a due mesi dalla firma dell’armistizio, ha significato per 300 ebrei della città la deportazione in quell’inferno creato dalla malvagità nazista: Auschwitz.
Dopo aver girovagato per diversi mesi, i tre bambini trovarono rifugio nei boschi nella campagna fiorentina. Una grotta diventò la loro salvezza: vi si nascosero fino alla fine della guerra grazie alla complicità degli abitanti del luogo. In seguito si trasferirono in Israele, portando con sé il ricordo di quei luoghi e di chi li aiutò a sopravvivere.
70 anni dopo, Ruben Andrea ed Emmanuel hanno deciso si intraprendere un viaggio in Toscana, con l’obiettivo di trovare quella grotta, che li protesse dalle barbarie del nazifascismo. Nel film, i tre fratelli faranno affiorare ricordi differenti di quello che stavo un periodo molto difficile della loro vita.