L’escalation di violenze viste in questi giorni tra israeliani e palestinesi dovrebbe farci ragionare su come realmente vanno le cose in quell’area. Gli ingredienti per una miscela esplosiva ci sono tutti e alcuni osservatori credono che una terza intifada non sia troppo lontana, purtroppo. Nonostante questo sia un conflitto che vada avanti da oltre 60 anni, quello che prima era un rapporto conflittuale si è tramutato in astio e poi in odio profondo. Oggi ci troviamo in una situazione talmente tanto complessa in cui un barlume di speranza per arrivare alla pace sembra ormai una visione lontana. Ma siamo sicuri che dalla parte palestinese ci sia la volontà di arrivare alla pace?
Tralasciando Hamas i cui scopi sono ormai chiari a tutti per buona pace degli abitanti di Gaza, tutto il mondo occidentale, Obama e Mogherini compresi, credono che Abu Mazen sia ancora un “interlocutore affidabile per la pace”. Ci viene allora il dubbio che non lo conoscano così bene.
Dopo essersi complimentato con il terrorista Mutaz Hijazi per l’attentato commesso nei confronti di Yehuda Glick, Abu Mazen e i suoi uomini continuano ad incitare violenza nei confronti degli ebrei. Si contro gli Ebrei, non israeliani. E la differenza è molta.
Nessuno di noi dimentica infatti la vignetta comparsa sulla pagina ufficiale di Al Fatah in cui si esaltava il rapimento dei tre giovani studenti israeliani avvenuta prima dell’ultima guerra a Gaza, raffigurandoli come tre piccoli topolini marchiati con la Stella di David, caduti nella trappola palestinese. (La foto è stata poi rimossa dalla pagina).
In questo video raccolto da PalWatch Abu Mazen stesso incoraggia altri attacchi terroristici per continuare a rendere incandescente l’atmosfera a Gerusalemme e nei territori. Ma tutto ciò non è nuovo. Sono anni che l’AP persegue tali azioni senza nemmeno nascondere i suoi obiettivi, basta infatti ricordare questa storica intervista sempre di Abu Mazen del 2005 in cui dichiara che le Autorità Palestinesi inviarono terroristi per uccidere civili israeliani. E questa è solo una breve e parziale raccolta delle tristi provocazioni palestinesi.
Se la scia di sangue che scorre in questi giorni in Israele non si ferma la responsabilità politica è tutta dei “moderati” palestinesi che non vogliono la pace – come vorrebbero farci credere – ma solo la distruzione di Israele e degli ebrei.