Uno studio commissionato dall’Unione europea ha recentemente portato alla luce come i libri scolastici palestinesi siano a dir poco ostili nei confronti dello Stato d’Israele e del popolo ebraico.
Studio che, in realtà, non ha fatto altro che confermare quello che era già stato denunciato da tempo.
Il fatto che, però, arrivasse da una fonte istituzionale, aveva ovviamente dato un peso diverso all’intera vicenda, anche perché è la stessa Unione europea a elargire cospicue somme di denaro al Ministero dell’Istruzione dell’Autorità Palestinese per costruire scuole e migliorare l’intero sistema scolastico.
Gli “auspici” dei vertici europei vengono periodicamente disattesi. Ultima, in ordine di tempo, è stata la scuola elementare femminile di Hawara, nella West Bank, sul cui muro esterno è apposta una targa con una scritta in inglese che recita:
“Finanziato da ECHO, Dipartimento per gli aiuti umanitari della Commissione Europea, attività comunitarie nella città di Huwwara”.
Una scuola, quindi, costruita con i finanziamenti dall’Europa in collaborazione con COOPI-Cooperazione Internazionale, una ong italiana presente in 28 paesi diversi.
Fin qui nulla di strano, direte voi.
Il problema è che la suddetta scuola ha da poco organizzato una mostra, in cui veniva mostrata la cartina geografica qui sotto riportata.
In questa cartina, Israele non esiste. C’è una gran mappa formata dalla bandiera della Palestina con la figura di razzo con la scritta “Ayyash 250”.
Cosa possono imparare gli studenti palestinesi vedendo il poster?
Possono imparare solo odio per chi fa credere loro che Israele sia l’invasore. Posso imparare a glorificare i missili che venivano lanciati dai terroristi di Hamas verso il territorio dello Stato ebraico.
Odio per Israele e cultura della guerra. Questi sono i valori che vengono insegnati nelle scuole palestinesi.
Sono questi i valori che hanno spinto l’Unione europea e la ong italiana a finanziare la costruzione della scuola?
Siamo portati a pensare di no, ma tant’è.
L’Occidente continua a riempire di denaro le leadership palestinesi che, in quanto a istruzione, non vogliono il meglio per i loro studenti. Vogliono esclusivamente insegnare che lo Stato ebraico non deve esistere ed è per questo legittimo lanciargli contro i missili.