Il mondo sta vivendo in uno dei momenti più difficili dal secondo dopoguerra. Il nemico invisibile che stiamo combattendo ha un nome, ma non quella tangibilità che ci permetterebbe, almeno, di starne alla larga.
Alle precarietà del recente passato si stanno sommando le incertezze del presente e del futuro. La pandemia sta fagocitando l’informazione e la comunicazione dei media e di conseguenza fra i singoli cittadini, che ogni giorno devono barcamenarsi tra la distinzione di notizie vere e notizie false.
Non dovrebbe essere il momento dell’Italietta dei giochi di partito, delle fazioni, dei corporativismi. Si dovrebbe essere uniti come ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
E invece le fake news non risparmiamo nessuno, anche nell’emergenza mondiale. E non solo per ciò che riguarda strettissimamente il Covid-19.
Ne è un esempio un quadro del pittore barese Giovanni Gasparro, che ripropone un falso storico contro gli ebrei, sconfessato dalla Chiesa stessa: la storia di Simonino da Trento, bimbo ucciso nel 1475. Per secoli la vulgata ha voluto gli ebrei colpevoli di un omicidio mai commesso.
Dal sito Treccani:
“La voce popolare, rafforzata dall’eco della predicazione contro l’usura compiuta nelle settimane precedenti dal frate osservante Bernardino da Feltre, individuò negli ebrei i colpevoli del rapimento (per quanto nei giorni precedenti le loro case fossero già state inutilmente perquisite)”.
Da Wikipedia:
“Simonino di Trento, tradizionalmente san Simonino, (Trento, 1472 – Trento, marzo 1475), fu un fanciullo morto durante la Pasqua del 1475, venerato come beato dalla Chiesa cattolica sino al 28 ottobre 1965. La vicenda legata al suo nome costituisce una testimonianza delle persecuzioni subite dalle comunità ebraiche, e delle false e strumentali accuse di “omicidio rituale” (le cosiddette accuse del sangue) che ebbero notevole diffusione soprattutto in Europa centrale nei confronti degli ebrei”.
Dal sito del Museo Diocesano Tridentino:
“Il Museo Diocesano Tridentino propone una mostra dedicata a quella che si potrebbe oggi definire una clamorosa fake news del passato: il “caso” di Simonino da Trento, un bambino presunta vittima di omicidio rituale ebraico, venerato per secoli come “martire” innocente. L’esposizione intende richiamare l’attenzione del pubblico su una delle pagine più oscure dell’antisemitismo, per stimolare la riflessione sui meccanismi di “costruzione del nemico” e sul potere della propaganda”.
Gasparro nel dipinto “Martirio di San Simonino da Trento, per omicidio rituale ebraico” ha eluso la verità storica e la presa di posizione della Chiesa, dando vita a un quadro in cui diversi uomini martorizzano un povero bambino innocente.
E chi sono questi uomini? Sono ebrei, riconoscibili dai riccioli degli ortodossi e dal naso adunco. (tipico pregiudizio antiebraico).
Per i più distratti è presente anche la Menorà, il candelabro a sette braccia, un simbolo ebraico presente anche nello stemma dello Stato d’Israele.
Questa non è l’Italia da cui dobbiamo ripartire. Serve l’Italia migliore per uscire da questo buio momento.