Nuove accuse per il M5S, che ha reso omaggio ai caduti della Repubblica di Salò a Nettuno. A finire nel mirino è stato il sindaco grillino del comune laziale, Angelo Casto, che ha presenziato alla cerimonia del 2 novembre fatta nel cimitero dove sono sepolti gli esponenti della Rsi. Cimitero che venne realizzato da un’associazione di reduci e inaugurato 23 anni fa in memoria dei combattenti del battaglione Barbarigo caduti ad Anzio e agli altri combattenti della Repubblica sociale italiana.
Nel 1999 venne riconosciuto come cimitero di guerra e inserito nelle cerimonie ufficiali di commemorazione dei caduti.
Alessio Chiavetta, ex sindaco di Nettuno e predecessore di Castro, si era sempre tenuta lontano dalle polemiche non partecipando a commemorazione dei morti della Rsi, a differenza dell’attuale primo cittadino che insieme ai vertici delle forze dell’ordine e all’assessore comunale di Anzio, Sebastiano Attoni, si è recato al cimitero civile e a quello monumentale americano e, per l’appunto, anche a quello della Repubblica di Salò.
La presidenza provinciale dell’Anpi e la sezione Anzio-Nettuno ha attaccato Castro:
“Noi riteniamo vergognoso che un sindaco della Repubblica italiana, nata dalla Resistenza e dalla Liberazione dal nazi-fascismo, e che esponenti delle Forze Armate rendano onore alla X Mas. Un corpo feroce che si è macchiato di eccidi di civili, di patrioti e che ha collaborato con i crimini nazisti in Italia. È un insulto ai partigiani caduti, ai deportati, ai perseguitati, ai militari che si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò. Un atto non obbligatorio a cui il sindaco di Nettuno poteva sottrarsi. Il caso finirà in Parlamento, non può finire qui”.
Castro ha provato a spegnere le polemiche:
“Il 2 novembre si commemorano tutti i morti e, anche se forse non andrebbe detto neppure questo, gli unici caduti a cui non sarei andato a rendere omaggio sono quelli delle SS. In questo caso parliamo invece di militari inseriti in reparti regolari e di un cerimoniale prestabilito, che non ho certo fatto io. Mi sono limitato, quando mi hanno dato la parola, a non intervenire, cosa che ha fatto il collega di Anzio. Io la storia la conosco e ha dimostrato che le ideologie del Novecento sono state una truffa all’umanità. Non voglio essere tirato dentro polemiche che non mi appartengono. Forse sarà meglio non partecipare più alle commemorazioni”.