Dopo l’accordo siglato tra il mondo e l’Iran sono arrivate le visite. Prima Hassan Rouhani è venuto in Italia. Oggi tocca a Matteo Renzi ricambiare la visita il 12 e 13 aprile. Progetto Dreyfus congiuntamente ad altre associazioni lancia un appello al premier italiano perché negli incontri coi massimi rappresentanti della Repubblica islamica affronti la questione dei diritti umani, delle minacce alla stabilità dell’area e dal continuo richiamo alla distruzione d’Israele. L’operazione simpatia del regime ha messo in atto ormai da lungo tempo è perfettamente chiaro come avesse solo l’obiettivo di portare al ritiro delle sanzioni. L’Iran non è affatto un paese più aperto e pronto alle riforme e la visione ottimistica, che vuole presentarci Rouhani come un “moderato” non corrisponde alla realtà.
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- L’elezione di Hassan Rouhani come Presidente della Repubblica Islamica nel 2013 ha portato la comunità internazionale ad essere ottimista. Ma non c’è alcuno spiraglio per l’ottimismo. Il nuovo Governo ha nettamente aumentato il tasso di esecuzioni capitali a partire dall’estate del 2013. Secondo Iran Human Rights e l’Iran Human Rights Documentation Center (IHRDC), nel 2014 sono state effettuate almeno 721 esecuzioni, di cui solo 291 riportate da fonti ufficiali iraniane. Le esecuzioni di minorenni sono raddoppiate nel 2014, fatto che pone l’Iran in aperta violazione della Convenzione sui Diritti del Fanciullo che pure ha ratificato.
- La Repubblica Teocratica dell’Iran ha un sistema giuridico basato sulla sharia nel quale la pena di morte è prevista per omicidio, rapina a mano armata, stupro, blasfemia, apostasia, rapimento, tradimento, spionaggio, terrorismo, reati economici, reati militari, cospirazione contro il Governo, adulterio, prostituzione, omosessualità, reati legati alla droga.
- In Iran convertirsi al cristianesimo o ad altra religione è considerato un crimine capitale, mentre ai cristiani è permesso convertirsi all’Islam. I convertiti al cristianesimo sono perseguitati e costretti a riunirsi clandestinamente, mentre i missionari sono di solito espulsi e a volte incarcerati per aver distribuito Bibbie. Gruppi bahai e cristiani subiscono arresti arbitrari, detenzioni prolungate e confisca dei beni.
- Il termine “omosessuale” ha rilevanza penale e i rapporti sessuali tra due individui dello stesso sesso sono considerati crimini “Hudud” e soggetti a punizioni da 100 frustate fino all’esecuzione. Se la parte attiva è un non-musulmano e la parte passiva un musulmano, entrambi saranno condannati a morte.
- La segregazione delle donne ha avuto un’accelerazione dopo la prima elezione di Ahmadinejad, che inaugurò la separazione di donne e uomini negli ascensori. Le autorità iraniane hanno iniziato pattugliamenti di polizia nella capitale per arrestare le donne vestite in un modo giudicato sconveniente.
Secondo i dettami della Sharia iraniana, ci sono anche torture, amputazioni degli arti, fustigazioni e altre punizioni crudeli, disumane e degradanti. Migliaia di ragazzi subiscono ogni anno frustate per aver bevuto alcolici o aver partecipato a feste con maschi e femmine insieme o per oltraggio al pubblico pudore.
- L’Iran insulta la memoria della Shoah negandone continuamente l’esistenza e per alimentare l’odio nei confronti degli ebrei. L’organizzazione degli studenti musulmani di Esfahan ha appena organizzato un cartoon contest sull’olocausto. un altro verrà organizzato a Giugno sponsorizzato direttamente dalla municipalità di Teheran e indicendo concorsi satirici con finalità antisemite. I rappresentanti iraniani predicano apertamente la distruzione di Israele e finanziano il terrorismo internazionale attraverso proxy come Hezbollah in Libano.
- L’Iran ha effettuato l’ennesimo test missilistico, in piena violazione della Risoluzione ONU 2231 (sui missili lanciati era scritto in ebraico e in arabo: “Israele sarà cancellato dalle mappe”).
Chiediamo all’Italia di levare con forza la voce ponendo condizioni chiare nei rapporti bilaterali. Siamo convinti che affermare i propri valori nel dialogo con chi ne ha di opposti sia non solo giusto ma anche conveniente per il rispetto massimo e una più alta considerazione che sempre guadagna chi si dimostri essere esigente, coerente e forte nelle proprie convinzioni, rispetto a chi invece mostri di essere indulgente, indifferente e impotente.