Da reclutatore per Al Qaeda ad analista della George Washington University che salva i giovani dall’Isis. Un cambiamento radicale quello di Jesse Morton, 37 anni, che finisce in carcere da adolescente e in cella conosce un imam marocchino: “Avevo bisogno di un’ideologia, qualcosa che dividesse il mondo in bianco e nero”, ha raccontato al Corriere via Skype.
Uscito di prigione, consegue la laurea e prende un master alla Columbia. Subito dopo, entra in contatto con Abdullah al-Faisal, ispiratore di uno degli attentatori di Londra, e inizia a seguire i corsi di un gruppo creato da Anjem Choudary, imam britannico, che lo scorso agosto è stato condannato in Gran Bretagna come reclutatore per l’Isis.
Jesse diventa Younus Abdullah Muhammed, non un semplice cambio di nome, ma una ferma e precisa volontà di cambiare la sua vita e diventare una figura chiave nel convincere i giovani a sposare la follia omicida dello jihadismo. Poco dopo è l’ideatore del sito Revolution Muslim, tiene sermoni che pubblica su YouTube. “Osama Bin Laden era il mio eroe”, ha detto Morton che reclutava giovani in bilico fra la società di origine (somale, afghane, pachistane e cecene) e la nuova realtà, piegandoli al suo volere.
Fuggito in Marocco subito dopo l’arresto di un allievo, Zachary Adam (condannato a 25 anni di prigione per aver minacciato i creatori di South Park “colpevoli” di aver rappresentato Maometto in un episodio del cartone animato) Morton viene arrestato di nuovo. Dal Nord Africa viene prelevato e riportato negli Stati Uniti.
Tornato in carcere, viene a sapere che molte delle sue reclute si stanno unendo all’Isis. “Quando ho letto le loro mail in cui raccontavano gli orrori, mi sono reso conto dei danni che avevo provocato. E ho capito che dovevo rimediare” ha confessato Morton, convinto da un agente dell’Fbi a lavorare per il Bureau sotto copertura.
È così che all’ex reclutatore gli vengono spalancate le porte di Washington, dove ora sta preparando un report sulle tecniche di radicalizzazione.
Morton ha concluso:
“Conosco i loro trucchi: sono riusciti a coniugare il nazionalismo della Umma, la comunità islamica, ai videogame”, prerogativa “anche di altri gruppi jihadisti altrettanto pericolosi”.