Se è andato a quasi 93 anni Rafi Eitan, uno dei principali artefici della sicurezza dello Stato d’Israele. Membro di spicco del Mossad, alla sua figura sono legate alcune delle imprese più memorabili del servizio segreto israeliano, come la cattura del gerarca nazista Adolf Eichmann in Argentina nel 1960.
Ricordandolo, il direttore del Mossad Yossi Cohen ha affermato:
“La grande maggioranza delle sue operazioni non può essere pubblicizzata, ma queste hanno contribuito grandemente alla sicurezza di Israele”.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito Rafi: “Uno degli eroi dei servizi segreti dello Stato di Israele”.
Il New York Times ha scritto: “In tantissime operazioni di spionaggio e innumerevoli intrighi internazionali c’era il suo zampino”.
Nato nel 1926 nel kibbutz di Ein Harod, in quella che alcuni anni dopo diventò Israele, Eitan era figlio di due sionisti russi emigrati nel paese nel 1923.
Fece parte dell’Haganah, l’esercito clandestino ebraico, del Palmach, unità d’elite delle imprese impossibili guidato da Yitzhak Sadeh, dove incontrò per la prima volta Yitzhak Rabin: con il futuro premier aiutava gli ebrei immigranti a entrare nell’allora Palestina.
Era soprannominato “Rafi the stinker” (Rafi il puzzolente), perché nel 1946 aveva dovuto attraversare alcuni canali di scarico puzzolenti per far saltare ad Haifa il radar britannico sul Monte Carmelo che indicava l’arrivo delle navi clandestine ebraiche.
Dopo esser stato uno straordinario uomo d’azione, Rafi Eitan entrò in politica con la carica di ministro, occupandosi dal 2006 al 2009 della restituzione delle le proprietà ebraiche trafugate durante la Seconda Guerra Mondiale.
Con Rafi Eitan se ne va un pezzo di Israele, uno di coloro che ha contributo alla nascita e alla sicurezza dello Stato ebraico.