Da Gaza piovevano missili su Israele. Era il maggio scorso, quando Hamas attaccava in maniera massiccia lo Stato ebraico che, solo grazie ai grossi sforzi economici per mantenere il sistema antimissilistico Iron Dome, era riuscito a mettere al sicuro gran parte della sua popolazione.
Erano stati giorni di paura e terrore per i cittadini israeliani, che al suono delle sirene si rifugiavano nei bunker o in posti di fortuna. Paura e terrore che arrivavano nelle case di ogni ebreo del mondo, angosciato per quello che stesse accadendo in Israele.
In quei giorni, lo Stato d’Israele era bersagliato da una campagna mediatica, che lo indicava come unico responsabile di un conflitto, voluto in realtà esclusivamente da Hamas, con il duplice intento di costringere Gerusalemme a distogliere l’attenzione da altre e faccende e di farsi bombardare, per poi andare a piangere alla Comunità Internazionale e chiedere aiuti economici per la ricostruzione.
In questa campagna mediatica contro Israele erano entrati anche due speaker di Radio Statale, un’associazione di radioamatori, cui l’Università Statale di Milano concede l’utilizzo delle proprie apparecchiature radiofoniche.
Speaker che durante una trasmissione Twitch avevano commentato il conflitto in quel momento in corso, in un modo decisamente avverso a Israele, etichettandolo come responsabili di “atrocità” e di “genocidio” nei confronti dei palestinesi di Gaza.
A darne notizia in questi giorni è stato Bet Magazine Mosaico, testata della Comunità ebraica di Milano, che ha reso noto quanto detto da due speaker:
“Non siamo indifferenti qui a Radio Statale, vi vogliamo raccontare quello che sta succedendo […] il conflitto è a poche migliaia di chilometri da qui ed è un conflitto che non ha a che fare con attacchi mirati, non con bersagli strategici, ma è un conflitto che parla dello sterminio di una popolazione che ormai si trova senza forze e senza speranze, nel silenzio della comunità internazionale”.
Una vera e propria istigazione all’antisemitismo che non era sfuggita a due redattori di Radio Statale, Paolo Castellano e Fabio Simonelli, conduttori del programma di news Eurovisione, le cui proteste non hanno portato agli esiti sperati.
Anzi, sono stati proprio loro a rimetterci, perché il 23 luglio scorso, il Consiglio Direttivo dell’associazione di Radio Statale ha comunicato loro di aver deciso all’unanimità di sospendere a tempo indeterminato il loro programma. Tra le motivazioni, c’era anche la difesa nei confronti di Israele.
Incredibile, ma vero, invece che sospendere due speaker faziosi e di parte, sono stati sospesi quelli che chiedevano equidistanza.