La Francia è scesa in piazza in memoria di Samuel Paty, il professore di Parigi, decapitato venerdì scorso per aver mostrato in classe una vignetta su Maometto. La manifestazione si è svolta a Place de la République a Parigi in segno di protesta contro l’agghiacciante omicidio commesso dal padre di una studentessa di quel professore, che voleva solo insegnare la libertà di espressione.
“Gli islamisti non dormiranno sonni tranquilli in Francia. La paura passerà sul fronte opposto”, ha dichiarato il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, che aveva commentato così la barbara uccisione:
“Voglio dire a tutti gli insegnanti di Francia, che siamo con loro, la nazione tutta intera sarà al loro fianco oggi e domani per proteggerli, per permettere loro di fare il loro mestiere che è il più bello che esista. Il terrorista ha voluto abbattere la Repubblica nei suoi valori, i Lumi, la possibilità di fare dei nostri figli dei cittadini liberi. Faremo quadrato, non passeranno, l’oscurantismo e la violenza non trionferanno, non ci divideranno”.
Ma chi era Samuel Paty? Un professore amato dai suoi studenti, che vedevano in lui un punto di riferimento. Questo il ricordo di una sua giovane allieva:
“L’anno scorso ci ha mostrato due caricature di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo. E ha fatto come stavolta, con calma ha premesso che avrebbe tenuto una lezione di educazione civica sulla libertà di espressione e allo stesso tempo non voleva ferire o turbare nessuno, quindi chi si sentiva a disagio poteva non partecipare e uscire dalla classe. Ma lo ha detto con un tono gentile, non per dividere ma proprio per cercare il dialogo, come faceva sempre. E infatti nessuno era uscito. Voleva spiegare i principi della République, poi lasciava o ognuno la libertà di essere o non essere Charlie”.
Cosa rimane di questa triste vicenda? Rimane che in Europa il terrorismo islamico è un problema tutt’altro che risolto. È vivo e vegeto e non ha alcuna paura di manifestarsi. Perché decapitare una persona a pochi passi da Parigi non è un atto che possa rimanere inosservato.
La brutalità di questo omicidio è un chiaro messaggio che il terrorismo islamico vuole mandare a un Occidente, che troppo spesso non affronta il problema come dovrebbe.