La prima Bibbia ebraica venne stampata a Reggio Calabria nel 1475 grazie all’operato del tipografo Avrhaham ben Garton nel 1475. Oggi il prezioso volume è custodito presso la Biblioteca Palatina di Parma.
Quanti sono gli italiani che sono a conoscenza di questo primato del proprio paese? Uno su 100mila secondo un sondaggio online portato alla ribalta dal portale “Spot and Web” in occasione dell’evento “Il cuore calabro dell’ebraismo”, che si terrà domenica prossima a Santa Maria del Cedro, dove ogni anno i rabbini di tutto il mondo vi si recano per scegliere i cedri per celebrare la festa di Sukkot (festa della capanne) come vuole la tradizione.
Questo è uno dei tanti legami fra l’ebraismo e la zona, che presenta diversi siti ebraici.
A circa 30 km da Reggio Calabria sono situati i resti della sinagoga di Bova Marina risalente al IV secolo, la seconda più antica del Vecchio Continente. A Nicotera, invece, è appena tornata al suo splendore – grazie a un eccellente di ristrutturazione – un’antica giudecca, considerata un gioiello della zona.
Nella toponomastica popolare di Cosenza è tuttora in uso la dizione di “Cafarnone”, che sta a indicare un quartiere del centro storico, che prende il nome dall’antica città della Galilea: Cafarnao.
Sempre nel Cosentino, vicino a Carpanzano, esistono un Casale Giudeo e un Monte Giudeo e tra la stessa Carpanzano, Scigliano e Rogliano ci sono ancora oggi le contrade Acqua Judia e Judio Soprano o Sottano. Nel Crotonese esiste una Timpa dei Giudei, mentre a Tiriolo, nel Catanzarese, c’è la contrada Giudecca e la Giudea a Isola Capo Rizzuto.
Secondo molti storici, infine, le presenze del Portello dei Giudei e della Porta Giudecca, rispettivamente a Castrovillari e a Corigliano e Rossano, starebbero a indicare i luoghi d’ingresso dell’antico quartiere ebraico.