“A Milano abbiamo pensato di interpretare il tema come dialogo tra l’ebraismo e le altre comunità religiose abramitiche, visto che al riguardo la nostra città ha tante storie da raccontare” spiega cosi Davide Romano, Assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di Milano.
Un bellissimo confronto con alcune delle diverse micro-realtà che animano la Comunità ebraica milanese. Dalla Libia alla Turchia,passando per il Libano e l’Egitto come anche la comunità Persiana che porta con sé tradizioni e racconti incredibilmente straordinari.
Ponti che uniscono: “affrontando il dialogo ebraico-cattolico, raccontiamo la visita nell’ormai lontano 1986, di Giovanni Paolo II alla Sinagoga di Roma con il Rabbino Capo di allora Rav Elio Toaff – mancato pochi mesi fa- che fu protagonista di quell’evento. Una figura che ebbe un ruolo fondamentale nella ricostruzione di una Comunità uscita devastata dalla Shoah. Nella Sinagoga di via Guastalla , il saluto di apertura del Rabbino Capo di Milano Rav. Alfonso Arbib, dà inizio al racconto di quella straordinaria stagione di dialogo che la nostra città visse negli anni 80 e 90, grazie ai capi religiosi di allora, Rav. Giuseppe Laras ed il Cardinale Carlo Maria Martini. Bellissime le parole del Rabbino Capo di Milano “Un ponte non nasce da un annullamento di identità dell’altro, dare una nostra immagine all’altro e’ pericoloso perché se l’immagine dell’altro non è come pensiamo noi diventa un fallimento”.
Il Prof. David Meghnagi, docente di Psicologia della Religione e Pensiero Ebraico affronta il rapporto tra ebraismo ed Islam, raccontando il suo vissuto di ebreo libico che ha saputo mantenere le sue origini vivendo ed integrandosi perfettamente in Italia. L’importanza di sapere guardare avanti con positività, di guardare al futuro con ottimismo e con la capacità di non identificarsi mai nel proprio aggressore. Toccante anche il contributo della Presidente delle Donne Arabe in Italia, Dounia Ettaib: “da marocchina riconosco la sensibilità della Comunità Ebraica nel riconoscere il dolore altrui, la sola voce che sento sollevarsi in solidarietà alla tragedia umana che sta accadendo in Siria, un ponte significa anche questo.”
Durante la giornata molti appuntamenti e dibattiti con Haim Baharier, Liliana Piciotto, storica della Fondazione CDEC . Al Memoriale della Shoah invece è stato proiettato un film-intervista ad Agnes Heller, l’anziana e famosa filosofa Ungherese si è raccontata a cuore aperto con il giovane regista, Raphael Tobia Vogel, creando un ponte tra generazioni passate e future.
La Milano Ebraica che non vuole fare della costruzione del dialogo demagogia fine a se stessa ma si pone come obbiettivo da raggiungere il conoscersi e riconoscersi nell’altro. “Solo cosi”, spiega Davide Romano, “con costruzioni solide e profonde si arriva a costruire ponti che durano nel tempo”.
Presenti all’evento anche la Vice Sindaco di Milano, Francesca Balzani, che ha lodato lo spirito liberale della Comunità Ebraica, una rappresentanza della Regione Lombardia che ha portato i saluti del Presidente Roberto Maroni ed Emanuele Fiano, responsabile nazionale del Partito Democratico.
Un ringraziamento speciale ad Emile Khorsai per le immagini dell’evento.