Il consiglio comunale di Ladispoli ha dato il via libera all’intitolazione di una piazza (chiesta dal gruppo di Fratelli d’Italia) in ricordo di Giorgio Almirante, leader del Movimento Sociale Italiano e uno degli autori della rivista “La difesa della razza”.
Già qui ci sarebbe materiale per scatenare una polemica, divampata ancora di più dopo la notizia del giorno preposto per l’intitolazione della piazza: il 24 marzo in cui si ricorda l’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando, ha fatto retromarcia solo sul giorno:
“Non avevamo fatto caso che giorno fosse il 24, ma meglio evitare ulteriori polemiche, si farà il 16 marzo. Non vedo lo scandalo, per me è stato uno dei politici più importanti della storia del nostro Paese”.
Piccola curiosità: il 16 marzo ricorre il 41esimo anniversario della strage di via Fani in cui venne rapito Aldo Moro e venne uccisa la sua scorta: altra casualità oppure il ricordo di una delle pagine più nere della storia dell’Italia repubblicana è funzionale a distrarre l’attenzione dall’intitolazione della piazza a un personaggio discutibile?
Intitolazione a cui vanno legate altre due notizie sempre legate alla galassia dell’estrema destra in Italia.
La prima ci porta a Condofuri, in della provincia di Reggio Calabria, dove nell’ufficio del sindaco, Tommaso Ilara, campeggio un manifesto, con tanto di croce celtica, copia del giuramento del battaglione italiano delle Waffen SS, braccio militare delle Schutzstaffel, che tante nefandezze ha compiuto nel nostro paese.
La seconda, invece, ci porta a Bologna dove un ragazzino ha festeggiato il suo compleanno con una torta in cui era raffigurato Hitler al telefono, accompagnata da una frase: “Pronto cara? Accendi il forno che sto arrivando a casa”.
Tre episodi di varia gravità, che testimoniamo come l’estrema destra stia trovando sempre più terreno fertile in Italia.