Il quotidiano inglese The Telegraph riporta che, secondo fonti di intelligence, l’Iran ha donato decine di milioni di dollari all’ala militare di Hamas, le brigate Izz al-Din al-Qassam, per ricostruire la rete di tunnel nella Striscia di Gaza andata distrutta nei combattimenti con IDF nella scorsa estate. Durante i cinquanta giorni di Protective Edge l’esercito israeliano ha eliminato più di trenta gallerie sotterranee che coprivano l’intera area sotterranea di Gaza e servivano a trasportare munizioni e missili da utilizzare contro Israele. Alcuni di questi tunnel portavano direttamente in territorio israeliano e potevano essere utilizzati a scopi terroristici dai miliziani di Hamas.
La Repubblica Islamica sta inoltre fornendo a Hamas i fondi per acquistare nuovi razzi per rimpiazzare le scorte decimate dall’ultima guerra in cui vennero sparati a migliaia sulle città israeliane prima di essere intercettati dal sistema di difesa missilistica Iron Dome. L’Iran, i cui rivali da tempo ravvisano una certa volontà di diventare la forza dominante l’intero Medio Oriente, è da qualche anno il principale sponsor del gruppo islamista palestinese che controlla Gaza.
Hamas ha apertamente dichiarato di essere in procinto di ricostruire la rete di tunnel nonostante Israele e la comunità internazionale abbiano messo in atto una serie di rigide limitazioni all’ingresso del cemento e di altri materiali edili a Gaza. Indebolita dai combattimenti di questa estate, l’organizzazione terroristica è riuscita lo stesso a requisire le risorse destinate alla ricostruzione della Striscia dopo il conflitto.
Sempre da Teheran arriva il supporto logistico-finanziario per gli altri nemici ai confini di Israele: Hezbollah in Libano e il regime siriano di Bashar al-Assad. Il sostegno di Hamas ai ribelli siriani che combattono Assad ha portato però a una spaccatura tra la leadership di Gaza e quella siriana/iraniana portando recentemente alla rimozione del quartier generale di Hamas a Damasco. Altri alleati dell’Iran nella regione sono le milizie sciite Houthi che stanno attualmente combattendo in Yemen contro una coalizione di Stati arabi sunniti guidata dall’Arabia Saudita. Secondo il Telegraph proprio l’ostilità nei confronti dei paesi della coalizione (Arabia Saudita, Egitto e Giordania in primis) ha reso possibile il riavvicinamento fra Iran e Hamas dopo mesi di rapporti freddi dovuti alle divergenze sulla guerra civile siriana.