Ci risiamo con le accuse, i social media sono di nuovo intasati da commenti che legano in qualche modo gli aiuti umanitari inviati da Israele in Nepal alla questione palestinese. Israele è un paese come tutti gli altri e come tale è perfettamente in grado di essere coinvolto in diversi programmi contemporaneamente e di mostrare più facce a seconda della situazione: un lato angelico con chi ha bisogno di aiuto e un lato intransigente con chi minaccia la vita dei suoi cittadini.
La presenza israeliana in Nepal non va però in nessun modo strumentalizzata. I reparti di IDF che hanno allestito gli ospedali da campo nello Stato colpito dal violento terremoto non sono lì per evitare il conflitto con i palestinesi ma perché ci sono persone che hanno un disperato bisogno di aiuto in questo momento e la medicina d’emergenza è uno dei campi in cui da anni gli israeliani sono un’eccellenza mondiale.
Coloro che vedono in ogni azione positiva israeliana una notizia di propaganda dovrebbero capire che qui nessuno sta cercando di elemosinare un loro voto o il loro sostegno incondizionato. Come già detto Israele è uno Stato come tutti gli altri, dotato di un proprio apparato istituzionale, di una propria popolazione, di una propria lingua e una propria società, a prescindere dalla popolarità che ha in giro per il mondo. Non basteranno determinate calunnie a farlo sparire dalle cartine geografiche. Come in ogni altra società umana, il suo infinito elenco di successi e fallimenti permette di “dimostrare” qualsiasi narrazione si vuole fare di esso.
Perciò amate Israele oppure odiatelo ma nel secondo caso fatelo con la consapevolezza che la realtà non è influenzata dalle vostre visioni, che le bugie rimangono tali e che alcune accuse sono esclusivamente il frutto dell’immaginazione di personaggi antisemiti. In questo momento l’ebraismo mondiale, in tutte le sue sfaccettature, è orgoglioso di coloro che stanno salvando vite umane in Nepal e non c’è calunnia in grado di oscurare il prezioso lavoro che stanno portando a termine.