Israele ha arrestato il parlamentare giordano Imad Adwan, mentre cercava di contrabbandare nello Stato ebraico un carico di armi leggere e 100 chili d’oro, servendosi del suo passaporto diplomatico.
La vicenda è avvenuta sabato scorso al confine con la Giordania sul ponte di Allenby e ritenuta “grave” dal ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen:
“Si tratta del tentativo di trafugamento non solo di oggetti di valore materiale ma anche di mezzi da combattimento”.
Cohen ha sottolineato di non ritenere che l’episodio “concerna la Giordania in quanto tale” e di voler chiedere che Adwan: “sia processato e che paghi un prezzo per la sua attività criminale”.
È stato rivelato che la perquisizione non era prevista, ma è stata effettuata dopo le informazioni ottenute dalle autorità israeliane, che nei tre borsoni del deputato giordano hanno trovato12 fucili d’assalto, 27 pistole Sig Sauer, 167 pistole Glock e 100 chili d’oro.
Adwan è membro del comitato “Palestina” del Parlamento giordano ed è conosciuto per il sostegno offerto alla causa palestinese.
In sua difesa è accorso Khalil Attiya, parlamentare giordano che da sempre si oppone alle relazioni diplomatiche del suo paese con Israele, che ha denunciato l’arresto del collega, invitando il suo governo a risolvere la questione.
L’arresto di al-Adwan ha assunto un significato particolare per le forze di difesa israeliane (IDF), che da tempo sospettano che il contrabbando di armi stia alimentando il conflitto nella West Bank.
Nel dicembre scorso, un alto funzionario militare israeliano ha detto al Long War Journal di FDD che Hezbollah contrabbandava armi in West Bank. Tutto questo con il sostegno dell’Iran, che ha l’obiettivo di creare una sua roccaforte alle porte di Israele.
Non è stato reso noto se al-Adwan abbia agito da solo o se stesse svolgendo un’intermediazione per un paese straniero.
E che dovrebbe suscitare indignazioni internazionali e interrogazioni parlamentari…