Negli ultimi giorni è stato reso pubblico un video (che al momento è stato oscurato dalla piattaforma Youtube) in cui un parlamentare arabo-israeliano rimprovera alcuni ebrei in visita al Monte del Tempio. Queste immagini hanno scatenato le reazioni di buona parte del Parlamento israeliano i cui appartenenti hanno richiesto provvedimenti nei confronti di Jamal Zahalka, responsabile di Balad, uno dei 4 partiti che si sono uniti nella Lista Araba Unita alle ultime elezioni, e autore del gesto.
In seguito ai recenti scontri con la polizia israeliana Zahalka ha pensato bene di affrontare i visitatori del Monte del Tempio di fede ebraica intimandogli di andarsene dal sito, il quale è bene ricordarlo è sacro sia per gli ebrei che per i musulmani. Gli altri membri della Knesset hanno accusato Zahalka di gettare benzina sul fuoco pronunciando frasi come “questo posto non è vostro”, “andate via”, “qui non vi vogliamo” ed hanno richiesto la sua espulsione dall’organo legislativo dello Stato d’Israele.
Il Ministro della Cultura e dello Sport Miri Regev ha chiesto al capo partito della Lista Araba Unita Ayman Odeh di rimuovere dall’incarico Zahalka ed altri due colleghi che lo accompagnavano. Secondo Regev “queste persone non dovrebbero avere posto nella Knesset, non meritano il pubblico che li ha eletti e rischiano di causare gravi danni alla coesistenza.” Il leader del partito di opposizione di destra Avigdor Liberman ha richiesto al Procuratore Generale Yehuda Weinstein di aprire un’inchiesta nei confronti di Zahalka per incitamento alla violenza. Il Ministro dell’Agricoltura Uri Ariel, appartenente al partito Casa Ebraica, è arrivato addirittura a chiedere che l’accesso al sito venga negato ai parlamentari della Lista Araba e a tutti coloro che utilizzano il Monte del Tempio per fomentare le provocazioni.
In risposta Zahalka ha dichiarato che le sue azioni hanno fatto infuriare i razzisti e che questo lo incoraggia a continuare nella sua campagna. “Al-Aqsa è un territorio occupato e resistere all’occupazione è sia un diritto che un dovere morale. Difendere la sua santità è un obbligo. Continuerò a protestare lo stesso e l’ho già fatto presente al governo israeliano, proteggerò al-Aqsa con il sangue” è ciò che si può leggere nella dichiarazione rilasciata alla stampa. Inoltre Zahalka intende presentare una denuncia alla polizia per le centinaia di messaggi di minaccia che gli sono stati recapitati in seguito alle sue azioni.
Dal canto suo Ayman Odeh ha espresso solidarietà nei confronti di Zahalka ed ha evidenziato che le sue posizioni coincidono con quelle del partito: “Al-Aqsa appartiene ai musulmani e l’unico modo per difenderla è continuare la lotta per la fine dell’occupazione e per l’instauramento di uno Stato palestinese entro i confini del 1967 con Gerusalemme Est capitale. E’ il governo israeliano a violare lo status quo e ad agire nell’interesse dei coloni in quello che sembra un tentativo di infiammare la regione con un conflitto di carattere religioso.”
Non ha perso tempo per esprimere la sua posizione anche l’ormai famosa deputata arabo-israeliana Hanin Zoabi. In un’intervista radiofonica ha espresso solidarietà con i riottosi e ha paragonato le politiche dello Stato d’Israele a quelle della Germania nazista. Gli ha risposto per le rime Ze’ev Elkin, parlamentare appartenente al Likud anch’esso presente alla trasmissione, che ha affermato che è l’idea di un’area libera dagli ebrei ad essere più vicina all’ideologia nazista, un’idea che sta diventando sempre più comune fra i parlamentari della Lista Araba Unita. Fra l’altro la Zoabi è stata recentemente accusata dalla polizia per incitamento alla violenza dopo aver falsamente sostenuto che l’accesso alla moschea sarebbe stato vietato di domenica.
Da circa un mese si susseguono violenti scontri fra polizia e palestinesi nell’area del Monte del Tempio. Oltre all’ormai solito lancio di pietre i facinorosi hanno recentemente iniziato ad utilizzare molotov, ordigni artigianali e fuochi d’artificio contro le forze dell’ordine barricandosi all’interno della moschea. Nonostante le accuse è bene ricordare che il Monte del Tempio, in cui è vietato per gli ebrei pregare a causa dei rischi, è il luogo più sacro per l’ebraismo mentre per l’Islam è il terzo in ordine di importanza dopo le moschee di Mecca e Medina. Gli ebrei che volessero visitare il Monte del Tempio possono accedervi esclusivamente scortati dalla polizia.