Come ogni anno da tredici anni, Parigi “invita” città straniere alla sua manifestazione annuale, Paris Plages – Le Spiagge di Parigi. Dopo Atene, le città del Brasile e della Polinesia, la sindaco socialista di origini spagnole Anne Hidalgo decide di accogliere Tel Aviv.
L’evento ha già avuto inizio questa mattina e fino a tarda serata le sponde della Senna tra Pont d’Arcole e Pont de Notre Dame saranno allestite per accogliere il pubblico curioso che è già accorso numeroso, con gli stand fatti di musica e cibo tipici di Israele.
Il gemellaggio con Tel Aviv è nato dopo il viaggio nello Stato ebraico e nei territori palestinesi della delegazione municipale parigina lo scorso maggio e come riferisce la sindaco «Tel Aviv è una città con la quale c’è un continuo interscambio sia nell’ambito della cultura che della tecnologia ed è una città con cui stiamo realizzando diverse start-up ».
Ma la Hidalgo che deve rendere conto anche al suo elettorato, nella sua lettera pubblicata qualche giorno fa su LeMonde, afferma anche che «Tel Aviv è una città d’opposizione in Israele. Possiamo condannare la politica del governo Netanyahu senza punire la popolazione israeliana e senza punire noi stessi rifiutando di conoscerci tra noi».
Naturalmente le parole concilianti della Hidalgo non hanno convinto tutti, a cominciare dalle associazioni pro-Palestina e dal Partito di Sinistra che attraverso una sua esponente, Danielle Simmonet, ha dichiarato sui social: «Dopo un anno dal massacro di Gaza, Parigi organizza “Tel Aviv a Paris plages”. Esigiamo l’annullamento dell’evento». Naturalmente l’evento non è stato annullato ma ulteriormente supportato dal Primo Ministro Valls in persona che sempre sui social ha dichiarato aperto supporto al #TelAvivSurSeine e alla scelta della Hidalgo.
Considerando le polemiche che hanno accompagnato la realizzazione dell’evento, il Ministero degli Interni ha disposto una sorveglianza doppia con 500 unità tra gendarmi e poliziotti, per evitare si manifestino episodi d’intolleranza e di antisemitismo che la capitale francese è oramai abituata a vedere e che lo scorso anno di questi tempi hanno avuto una forte recrudescenza.
Un dettaglio curioso. Per il regolare svolgimento dell’evento dove i partecipanti ballano con gioia le canzoni israeliane sventolando la bandiera d’Israele, le autorità comunali hanno permesso un evento parallelo – Gaza Plage – i cui stand sono contigui a quelli di #TelAvivSurSeine e strettamente sorvegliati dalle forze dell’ordine. Insomma, un contentino regalato agli attivisti palestinesi dalla Ville Lumière per placare le loro ire, dimenticando però che già l’anno scorso ci fu una «Gaza Sur Seine». Quando? Ti bastano un paio di fotografie?