Il 30 Settembre 2015 è il giorno in cui Abu Mazen davanti ai peggiori trasgressori dei Diritti Umani dichiara di non voler più rispettare gli Accordi di Oslo. La sua dichiarazione inevitabilmente scatena quel terrorismo islamico che tu, Onu, conosci bene ma fai finta di non vedere; così come sei rimasto silente davanti a quella dichiarazione, un appello alle armi, alla morte, agli attentati e tutto ciò all’interno del tuo palazzo di vetro. Lo stesso che dovrebbe battersi a tutela dei Diritti Umani. Non si sente condanna inequivocabile contro il terrorismo, assolvi 22 Stati Arabi dalle loro responsabilità, assecondi una cultura basata sul l’odio, sulla negazione della libertà d’espressione, sulla negazione degli stessi Diritti Umani. Su quali basi si fonderebbe un futuro Stato palestinese? Su quale cultura? Su quale democrazia? Su quale giustizia o libertà? Tu, Onu, taci dinnanzi alle tragedie umanitarie del Medio Oriente e dell’Africa e sanzioni Israele. Uno schiaffo alla democrazia, alla libertà, uno schiaffo alla storia e a quel passato troppo vicino per poter essere dimenticato. Non bisogna essere ebrei per difendere Israele, per capire che uno Stato palestinese dovrebbe basarsi su principi costruttivi verso il proprio popolo e non auspicare la morte degli ebrei e allo Stato israeliano. Non è dall’odio dei tiranni arabi che dovrebbe nascere uno Stato palestinese, perché ciò potrebbe costituire un pericolo non solo per Israele ma per tutto l’Occidente.