L’Onu accusa Israele di “apartheid” nei confronti dei palestinesi. Un rapporto di una commissione delle Nazioni Unite composta dall’Anp e da 17 paesi arabi, infatti, punta il dito contro il governo di Gerusalemme, invitando gli esecutivi di altri stati a “sostenere le attività per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni” contro Israele.
Presentato a Beirut dalla Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l’Asia occidentale (Escwa), il documento segna un precedente che potrebbe creare nuovi attriti tra il premier israeliano Netanyahu e le Nazioni Unite.
È la prima volta che un’agenzia dell’Onu addebita a Israele l’accusa di esercitare un regime di apartheid contro i palestinesi.
Nel rapporto si legge:
“Il metodo principale dell’apartheid in corso è la frammentazione strategica dei palestinesi, in tal modo queste politiche hanno divisi in gruppi di oppressi con differenti legislazioni e prassi”.
Alla notizia è stato dato grande risalto dall’emittente qatariota al-Jazira, che ha chiesto un commento al portavoce del ministero israeliano degli esteri, Emmanuel Nachshon, che ha affermato che la lettura di questo testo può esser fatta “solo dopo aver assunto pillole contro la nausea”.
Questa è solo una delle tante bugie su Israele che la propaganda palestinese sta diffondendo. Discriminazioni e segregazione razziale non fanno parte della storia e del vocabolario di Israele e del popolo ebraico. La realtà è tutt’altra cosa.
A negare la libertà ai palestinesi non è certo Israele.
A negare l’istruzione ai palestinesi non è certo Israele (lo scorso anno nelle scuole di Gaza è stata vietata la lettura di Romeo e Giulietta di Shakespeare), ma Hamas.
A negare l’elettricità ai palestinesi non è certo Israele, ma le lotte intestine all’establishment palestinese, con Anp e Hamas che si danno battaglia solo ed esclusivamente per denaro.
Sì, è vero il popolo palestinese è discriminato, ma dai propri leader, da Anp e Hamas che ne sfruttano le sofferenze causate, imputandole a Israele, per prendere finanziamenti che vengano usati per colpire gli israeliani e non per migliorare le condizioni di vita del proprio popolo.