Dopo la minaccia espressa dalle più alte cariche del regime Iraniano, lo Stato di Israele è in massima allerta. Lo scenario è che l’attacco verso lo stato ebraico possa avvenire da più fronti; Direttamente dall’Iran ed Hezbollah in Libano, da parte delle milizie filo iraniane in Iraq e Siria e dagli Houti nello Yemen.

L’escalation nelle ultime 48 ore con l’eliminazione di Fouad Shukar, comandante militare  di Hezbollah, nel cuore di Beirut e l’eliminazione del capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniya, a Teheran, ha modificato lo scenario in Medio Oriente alimentando il pericolo di un conflitto ancora più vasto.

 

Israele si sta preparando a qualsiasi scenario. L’Iran ed Hezbollah hanno promesso un attacco, che prevede non solo il lancio di centinaia di razzi o droni ma anche attacchi informatici di alta qualità che possono cambiare radicalmente le abitudini della popolazione di Israele, come paralizzare le comunicazioni, Internet,  i computer delle banche, i trasporti su rotaia, i semafori. Potrebbero esserci anche tentativi di omicidio di funzionari e rappresentati dello Stato Ebraico nel Mondo.

Il portavoce dell’Esercito di Difesa di Israele ha dichiarato che il paese è pronto a gestire una fase di contenimento di un eventuale attacco, come anche una risposta multipla su qualsiasi obiettivo che possa mettere in pericolo l’esistenza dello Stato di Israele.

Chi controlla e finanzia tutti i nemici di Israele è il Regime degli Ayatollah in Iran ed è qui che si trovano gli obiettivi che Israele può colpire in risposta ad un attacco.

Obiettivo 1: Gli impianti nucleari dell’Iran.

Questo è il target più importante nel caso in cui Israele debba reagire ad attacco drammatico.

 

Obiettivo 2: L’arsenale delle Guardie Rivoluzionarie.

Nello specifico, il sito dei missili balistici a Chamran dove ci sono hangar che custodiscono un numero molto alto di missili a lunga gittata.

 

Obiettivo 3: Le basi di missilistiche nella zona di Tabriz.

Da qui sono stati lanciati verso Israele nell’aprile di quest’anno.

 

Obiettivo 4: La base sotterranea di Isfahan.

Obiettivo prestigioso per l’Iran, simbolo delle Guardie Rivoluzionarie. Qui Israele ha già attaccato, in risposta all’attacco che Israele ha subito in Aprile.

 

Obiettivo 5: Le fabbriche degli UAV (Velivoli senza pilota).

Nello specifico dove viene prodotto lo “Tsmad 3”, modello che è stato fornito anche agli Houthi nello Yemen, usato per  colpire il centro di Tel Aviv.

 

Obiettivo 6: il porto “Bander Abbas”

Il porto nel Golfo Persico da dove l’Iran esporta il suo petrolio nel mondo e le grandi raffinerie sparse in tutto l’Iran.