E’ notizia di questi giorni che il 19 settembre, la giornata nella quale è prevista la visita di Abu Mazen all’Expo di Milano, circa un migliaio di antisemiti rossi e neri si preparano a protestare nell’ambito delle iniziative BDS contro Israele sia contro il successo strepitoso del Padiglione israeliano all’Esposizione Universale sia contro la visita dello stesso presidente dell’ANP.
Una protesta segnata dalla schizofrenia politica, dall’odio della pace e dall’irrefrenabile invidia per i successi israeliani, che nelle intenzioni degli organizzatori vuole da una parte fare la ramanzina al rappresentante dei palestinesi , accusato da queste prodi colombe “pacifiste” di essere troppo morbido nei suoi rapporti col governo israeliano e di non ammazzare abbastanza ebrei, e dall’altra mostrare tutto il disappunto per la meraviglia e la simpatia che i visitatori dell’evento internazionale hanno riservato agli sforzi della delegazione israeliana, che è riuscita egregiamente a divulgare a un pubblico numerosissimo i successi che il piccolo Paese mediorientale è riuscito ad ottenere nel campo agricolo e alimentare, nonostante tutti i tentavi profusi per annientarlo a partire dal primo giorno della sua nascita.
La buona notizia è che sono i membri della raccogliticcia ed isterica coorte dei miracoli che si radunerà a Piazza Duca d’Aosta a tessere gli elogi del terrorismo antiebraico, e non gli animatori e i sostenitori del Padiglione d’Israele, i veri espulsi di Milano: nulla ha infatti potuto nel confronto diretto con gli israeliani la campagna diffamatoria e intimidatoria orchestrata per ostacolare le visite del “campo di domani”, che è una delle attrazioni tra le più amati e visitate di tutto l’Expo. Di fatto, di fronte alla solarità e agli sforzi della delegazione israeliana il ruggito antisemita del movimento “No Israele / No Expo “ s’è dissolto in peto. Sarà l’invidia e il risentimento dei falliti e dei perdenti, a sfilare ignorato dalla gente il 19 di settembre: tutta pubblicità gratuita allo spazio israeliano, che, ne sono sicuro, proprio quel giorno grazie al vostro sostegno registrerà un vertiginoso aumento di visite e presenze.
Ed è per questo, che a nome di tutti i volontari e la redazione di Progetto Dreyfus, lancio da Gerusalemme l’appello a chi davvero vuole la giustizia per tutti i Paesi e i popoli del martoriato Medio Oriente, e una vera pace per gli sraeliani e per i palestinesi, ad andare in visita il 19 di settembre all’Expo di Milano e a passare una giornata di festa con i ragazzi del padiglione di Israele, condividendo sui social network e sulle nostre pagine una foto della vostra visita al Campo di Domani con l’hastag #nobdswexpo