Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di essere di nuovo pronto ad incontrare Mahmoud Abbas per riprendere senza precondizioni i negoziati di pace interrotti nell’Aprile 2014. La dichiarazione è stata raccolta dai giornalisti presenti a un incontro con l’associazione Women Wage Peace, un’organizzazione fondata dopo l’operazione Protective Edge composta da donne ebree ed arabe che promuovono la coesistenza.
“Sono pronto ad andare immediatamente a Ramallah, o in qualunque altro posto, per incontrare la leadership palestinese e riprendere i negoziati diretti senza alcuna precondizione” è stata la frase che ha catturato l’attenzione dei media accorsi all’evento.
Le trattative di pace fra Israele e Autorità Nazionale Palestinese sono ferme dall’Aprile 2014, mese in cui fu sancito un governo di unità nazionale palestinese che vedeva l’improbabile alleanza fra ANP e Hamas, l’organizzazione terroristica al comando di Gaza. Da quel momento sono stati fatti pochissimi sforzi per far rivivere i negoziati ma, ora che il mondo diplomatico non è più concentrato sull’accordo per il programma nucleare iraniano, è probabile che la situazione evolva verso un nuovo round di trattative.
Netanyahu ha confermato l’interesse degli israeliani a riprendere i negoziati velocemente e ha riaffermato la sua posizione sulla soluzione a due Stati: “uno Stato palestinese demilitarizzato che riconosca e viva a fianco di uno Stato per il popolo ebraico.”
Nonostante nei mesi scorsi sia stata diffusa sui media israeliani la notizia di alcuni contatti segreti fra Netanyahu e Abbas, il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat ha recentemente smentito tutto.
Dopo le iniziali critiche dovute ai commenti pre-elettorali che lo vedevano contrario alla creazione di uno Stato palestinese, Netanyahu è ritornato fortemente sulla soluzione a due Stati come aveva richiesto il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Dalla Casa Bianca infatti minacciavano di rivalutare la posizione americana sul Medio Oriente in quanto Netanyahu era visto come poco credibile sul tema delle trattative di pace.
Nel frattempo Abbas ha annunciato che non parteciperà alle prossime elezioni palestinesi. Dopo quasi dieci anni di potere incontrastato, ottenuto grazie alla nomina contemporanea delle tre posizioni più importanti nel mondo politico palestinese, Abbas sta per lasciare senza aver fatto passi concreti verso la creazione di uno Stato palestinese.