Maxi operazione per fronteggiare il neonazismo in Italia. Dodici persone sono finite in manette perché ritenute appartenenti a “Werwolf Division”, gruppo neonazista e suprematista, e accusate, a vario titolo, di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco.
Altre tredici sono state perquisite nell’ambito di un’operazione che ha toccato diverse regioni italiane e le seguenti città: Roma, Milano, Bologna, Palermo, Bari, Brindisi, Lecco, Monza Brianza, Modena, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza.
Complessivamente sono venticinque i soggetti indagati, di età compresa tra i 19 e i 76 anni, alcuni di cui già sottoposti nel maggio scorso a perquisizione dalle Digos di Bologna e Napoli.
Gli obiettivi di Werwolf Division ricalca(va)no la narrativa di estrema destra sovversione “dell’attuale ordinamento” per instaurare “uno Stato etico ed autoritario”, basato sulla “razza ariana”, nonché azioni violente contro cariche istituzionali.
L’inchiesta è iniziata nel 2022, anno in cui la Digos trovò un volantino in Emilia, con sopra l’immagine di un uomo con “skullmask” e armato con accanto il simbolo nazista del sole nero, accompagnato dalla frase dell’estremista di destra francese Dominique Venner:
“Nulla sarà compiuto finché i germi del regime [liberale] non saranno sradicati fino all’ultima radice. Per questo bisogna distruggere la sua organizzazione politica, abbattere i suoi idoli e i suoi dogmi, eliminare i suoi padroni noti e quelli occulti, mostrare al popolo come è stato tradito, sfruttato e insozzato. Infine, ricostruire”.
Il volantino era firmato Werwolf Division, con tanto di link al canale Telegram, dove avvenivano diverse conversazioni tra i militanti.
Nel corso delle indagini sono emersi contatti tra il gruppo e un’altra associazione sovversiva di stampo negazionista e suprematista, disarticolata a fine 2022 dalla Digos di Napoli, l’“Ordine di Hagal”, che un anno prima aveva scritto sul proprio sito web che i >ei milioni di ebrei uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale erano:
“Solo un numero della Kabala ebraica e uno straordinario raggiro e alibi per poter dominare senza ostacoli la cultura e l’economia mondiale”.
Il Werwolf o Wehrwolf (tradotto in “lupo mannaro”) era un’organizzazione istituita e gestita dalle Schutzstaffel nel corso degli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale, per compiere azioni contro gli Alleati. L’organizzazione fu affidata a Himmler, comandante in capo delle SS, che la pose sotto il comando del SS-Obergruppenführer Adolf Prutzmann e del SS-Brigadeführer Karl Pfaumer.
La questione non è sempre all’ordine del giorno, ma l’estremismo di destra e suprematista continua a essere una piaga sociale per tutto il nostro paese.